Cosenza Pride: il ritorno dopo 7 anni assenza è “benedetto” dal Comune. Il sindaco Caruso: “No alle discriminazioni”

Salvatore Piro

E’ importante che Cosenza abbia sottoscritto il programma di Arcigay e il manifesto politico dello scorso maggio, in occasione della giornata internazionale contro l’omotransfobia, accogliendo il Cosenza Pride 2024”. E’ con queste parole che il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, ha pienamente aderito alla manifestazione dell’orgoglio arcobaleno in programma Sabato 22 Giugno. Il percorso del corteo, che si snoderà da Piazza Loreto a Piazza dei Bruzi, con inizio alle 17, sono stati illustrati proprio in queste ore nel salone di rappresentanza di Palazzo dei Bruzi, nel corso di una conferenza stampa che è stata aperta dal sindaco. “Ho voluto testimoniare con la mia partecipazione – ha detto il primo cittadino in una nota stampa visibile anche sul sito istituzionale del Comune – la netta contrapposizione al fenomeno verificatosi nel nostro territorio. E’ importante, in una giornata come questa, caratterizzata dall’autonomia differenziata che è diventata legge, e che prelude ad un percorso di disgregazione del nostro Paese, riaffermare alcuni valori e alcuni principi che fanno parte della nostra cultura. Non ci possono essere – ha sottolineato il primo cittadino Caruso – differenziazioni, distinzioni, né discriminazioni”. Parole e vicinanza istituzionale che, ovviamente, sono ben accolte dall’intero Comitato Pride e da Alessandra Lucanto, Presidente Arcigay Cosenza, intervistat* per l’occasione da Radio Pride.


Partiamo da quando e dove? Cosa è previsto per il pride di quest’anno?
“Il Pride di quest’anno ha avuto un fitto programma di eventi che ha spaziato dal cineforum fino a dibattiti di sensibilizzazione sulle tematiche queer e che si concluderà giovedì con un aperitivo pre-Pride. La parata invece ci vedrà sfilare da Piazza Loreto al Comune, passando per le strade principali della città, a partire dal tardo pomeriggio”.

Qual è l’obiettivo principale del Pride della vostra città?
“È un momento storico molto particolare. Con il Pride di quest’anno vogliamo che le persone che abitano nel nostro territorio alzino la soglia di attenzione e comincino a pretendere un’uguaglianza vera e completa, perché il rischio che invece i nostri diritti seguano la traiettoria inversa non è affatto scongiurato”.

Quali sono le principali sfide che la comunità LGBTQ+ affronta nella vostra città?
“Sicuramente le persone più giovani della nostra comunità affrontano la sfida quotidiana di vivere la loro vita in un contesto che non sempre le riconosce appieno: per questo chiediamo che le istituzioni locali si dotino di strumenti come la carriera alias e che le scuole introducano corsi di educazione socio-affettiva. Le persone transgenere e di genere non binario subiscono ancora discriminazioni e marginalizzazione anche in ambito sanitario. Sempre a livello sanitario, poi, riscontriamo grandi ostacoli per le persone con HIV, che ricordiamo non essere solo persone LGBT, a causa anche dell’indecente situazione del reparto Malattie Infettive di Cosenza, praticamente inaccessibile”.

Come coinvolgere la comunità locale alla partecipazione?
“Il Pride è una manifestazione che da sempre attira molte persone per la sua natura peculiare: un corteo gioioso e colorato in cui ognuno possa esprimersi liberamente. Ma non si è mai abbastanza: è necessario che il nostro Pride richiami quante più persone possibile, anche della popolazione non LGBTQIA+, perché in questo modo il nostro messaggio sarà ancora più chiaro”.

Ci sono state criticità oppure opposizioni per l’organizzazione?
“Organizzare un Pride è complicato e faticoso, ma non abbiamo trovato grossi ostacoli. In particolare il Comune di Cosenza si è mostrato collaborativo, al contrario di quanto accaduto con la precedente amministrazione nel 2017 quando addirittura negò il patrocinio alla manifestazione”.

Ci sarà una madrina o un padrino del Pride? La parte “ludica” o un party conclusivo?
“La madrina del Pride è una nota drag queen, Panthera Virus: oltre ad avere sangue calabrese, ha un’estetica anticonformista che rende giustizia alle origini rivoltose del Pride. Sarà con noi sul carro principale, interverrà a fine parata e si esibirà durante l’Afterparty ufficiale, che sarà l’evento conclusivo del Mood Summer, al parco fluviale di Rende. E non sarà da sola. Abbiamo una line-up ricchissima con il trio Free Love, Sibode DJ, le drag Zia Gina e Rateds che hanno accompagnato Arcigay Cosenza nelle sue serate di cabaret per tutto l’inverno e tanta musica per ballare e festeggiare insieme”.

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