Il messaggio da Ancona Pride: “Non ci faremo portare via cultura, libertà, spazi e voce”

Salvatore Piro

Sabato 22 giugno il Marche Pride tornerà a colorare le strade di Ancona. Dalle ore 16 inizierà il ritrovo sotto al Monumento ai Caduti/Passetto per partire alle ore 16:45. Il corteo si snoderà per le vie di Ancona per giungere in Piazza Cavour dove tra performance ed interventi delle Associazioni si concluderà il pomeriggio. L’iniziativa è promossa dal Comitato Marche Pride che raccoglie le principali associazioni LGBTQIA+ e di lotta per i diritti civili della Regione: – AGEDO Marche – Arcigay Agorà Pesaro-Urbino – Arcigay Comunitas Ancona – Associazione Teekanne – GAP Urbino – UAAR Ancona.
Abbiamo intervistato il segretario regionale Arcigay, Matteo Marchegiani, per conoscere ulteriori dettagli dell’evento.

Partiamo da quando e dove? Cosa è previsto per il pride di quest’anno?
“Il Marche Pride ha la peculiarità di essere un Pride che ogni anno si sposta per girare le Marche e non è un evento che inizia e finisce in un giorno ma un insieme di eventi che partono ad aprile o maggio e che sono preparatori del giorno del corteo. Appuntamenti ludici e anche culturali in collaborazione con tante altre associazioni. Quest’anno la parata partirà dal Passetto di Ancona alle ore 16.45 per finire in Piazza Cavour dove tra interventi politici e performance artistiche andremo avanti fino alle 20.30”.

Qual è l’obiettivo principale del Pride della vostra città?
“In realtà ci siamo presi la libertà di mandare con questo Pride anconetano un messaggio a tutta l’Italia e la classe politica italiana in special modo: non ci faremo portare via cultura, libertà, spazi e voce”.


Quali sono le principali sfide che la comunità LGBTQ+ affronta nella vostra città?
“L’omolesbobitransfobia è presente in un modo alquanto subdolo. C’è una facciata di perbenismo dietro la quale si nascondono le violenze verbali e anche fisiche che molte persone queer vivono nelle loro case o sul posto di lavoro. Tante giovani persone queer hanno bisogno di essere ascoltate e supportate nel loro percorso di coming out e di conoscenza del sè”.


Come coinvolgere la comunità locale alla partecipazione?
“Sicuramente attraverso gli eventi pre-Pride, con il lavoro che tutto l’anno ci vede impegnati a discutere e confrontarci con altre realtà associative e riprendendoci lo spazio pubblico con i nostri corpi queer”.


Ci sono state criticità oppure opposizioni per l’organizzazione?
“Le solite opposizioni di destra come il mancato patrocinio della Regione Marche che si ferma ai cavilli e non capisce la portata politica progressista e rivoluzionaria gentile di questa manifestazione che intersezionalmente porta in piazza tanti temi come quello dell’ambiente e del pacifismo”.


Ci sarà una madrina o un padrino del Pride? La parte “ludica” o un party conclusivo?
“Le nostre madrine sono tutte le persone che partecipano dal 2019 al Marche Pride. Ci sarà spazio anche al divertimento sia con l’animazione sui carri durante la parata sia con una festa “Euphoria” al Playa Solero di Palombina dalle ore 22.30″.

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