Olimpiadi, scoppia il caso politico. La destra attacca: “Khelif è trans. Non può combattere da donna”

Salvatore Piro

Olimpiadi di Parigi, scoppia l’ennesima polemica: coinvolge l’Italia da vicino. Domani, primo agosto, si terrà un incontro di boxe femminile tra l’italiana Angela Carini e l’algerina Imane Khelif. Anche la politica dovrebbe al massimo occuparsi solo dell’esito finale dell’incontro, valido per gli ottavi di finale nella categoria pesi welter. Eppure, a giudizio di alcuni esponenti della destra italiana, si tratterebbe di un incontro da non disputare. Perchè? Khelif non dovrebbe essere considerata donna. E’ diventato insomma un vero e proprio caso.
Khelif è in realtà una persona intersessuale e identificata come donna fin dalla nascita, secondo le ultime ricostruzioni, cosi come per Rosario Coco, presidente dell’associazione Gaynet. L’identità di genere, però, è un problema davvero secondario. Ciò che più infastidisce è infatti l’invasione della politica italiana in merito ai giochi olimpici. Per Coco: “Non spetta insomma alla politica dire se la gara di domani è sicura o meno, visto che esperti, atleti e organizzazioni sportive lavorano da anni su questi temi“.
Ad esprimersi sul presunto caso, persino il presidente del Senato Ignazio La Russa: “Boxe: un transgender algerino contro una donna italiana ai Giochi olimpici. È politicamente scorretto dire che tifo per la donna?”. Davvero in molti gli esponenti di Fratelli d’Italia e della Lega che hanno attaccato l’atleta algerina. A partire dal ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, così polemico in un tweet: “Uno schiaffo all’etica dello sport e alla credibilità delle Olimpiadi. Basta con le follie dell’ideologia ‘woke’!“.
Diverse le reazioni. “La destra italiana non ne azzecca una, accecata com’e’ dall’odio verso le persone LGBTQIA+ non vede l’ora di potere sparare a zero contro di loro alimentando odio e fomentando pregiudizi e ignoranza. Oggi e’ il giorno dell’attacco all’atleta “trans” algerina Imane Khelif, che poi non è atleta trans“. Lo ha dichiarato ad AGI Laura Boldrini, deputata PD.
Dite a La Russa che Iman Khelif è un’atleta intersex socializzata donna alla nascita e ha superato tutti i test del Comitato olimpico rientrando perfettamente nei parametri che si basano su criteri scientifici e non sui suoi pregiudizi. L’incontro sarà dunque tra due donne: Iman Khelif e Angela Carini. Sarebbe utile che La Russa tifasse per le donne sempre, non solo quando pensa che gli serva per dare contro alle persone lgbtqia+“, la reazione di Monica Cirinnà, mentre il leghista Rossano Sasso ha addirittura chiesto l’intervento del ministro dello sport Abodi: “Penso che ci sia qualcosa di poco nobile” ha tra l’atro dichiarato.
A sua volta, il presidente del Coni, Giovanni Malago’, ha detto: “Sono state fatte le verifiche ormonali e scientifiche, per tanto Imane Khalif puo’ gareggiare da donna“. Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, non è dello stesso avviso: “Desta grande preoccupazione sapere che in gare di pugilato femminili alle Olimpiadi siano stati ammessi uomini“.
In realtà, così come riporta correttamente IL POST.IT e su altre testate, “non risulta che Khelif sia una donna trans, lei non ha mai parlato pubblicamente della sua identità sessuale e di genere, né sono pubblici esami medici che lo abbiano mai indicato. Si sa invece per certo che rispetta i criteri per l’accesso alle categorie femminili del CIO, ma non quelli dell’IBA, che inizialmente aveva detto di non voler divulgare i dettagli dell’esclusione, per proteggere la privacy di Khelif”. “Io devo adeguarmi a quello che ha deciso il Cio – ha dichiarato ad ANSA la napoletana Angela Carini – quindi domani andrò sul ring e darò tutta me stessa“.

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