Attacco omofobo contro la juta dei femminielli. Coduto (Apple Pie Avellino): “E’ segnale a chi pensa che il Pride, anche ora, sia solo carnevalata”.
Salvatore Piro
“Questi gesti omofobi sono la risposta a chi continua a dire che manifestazioni come il Pride non servono a nulla e sono semplici carnevalate”. E’ il commento stringato ma deciso di Christian Coduto, presidente dell’associazione Apple Pie, l’associazione LGBT+ di Avellino aderente ad Arcigay, dopo gli ennesimi atti vandalici a sondo omofobo verificatisi lunedì 29 gennaio 2024 a Mercogliano e ad Atripalda. Strappato, nel primo caso, uno dei maxi manifesti pubblicitari della Candelora, che era stato affisso nei pressi della chiesa dell’Annunziata. Una scritta, dal contenuto offensivo, è apparsa invece sulla pavimentazione della piazza della cittadina di Atripalda: “Palla Gay”. Le due azioni sono state commesse venerdì scorso da ignoti. Quanto al cartellone deturpato a Mercogliano, tutto farebbe pensare a un gesto di aspra disapprovazione contro il rito che, in Irpinia, ogni anno, si rinnova il 2 febbraio, sottolineando così il fortissimo legame proprio con la comunità Lgbt+: la classica juta dei femminielli a Montevergine.
“Questi ultimi atti vandalici – prosegue Coduto – avranno inevitabilmente ripercussioni anche sulla Juta 2024” che ospiterà, tra gli altri, tre eventi molto attesi. Il 30 gennaio, alle 21:30, si terrà lo spettacolo teatrale “Nostra signora degli schiavi” della compagnia Nous. Mercoledì 31 gennaio, alle 19, Corpi dissonanti – “Le femminelle tra passato e presente” con ospite la prof.ssa Marzia Mauriello, antropologa e docente universitaria. Giovedì 1° febbraio, alle 18, si terrà la mostra personale di Mr. Francese, che saranno narrate dall’attrice Ilaria Scarano.
L’amaro sapore degli ennesimi episodi d’odio e discriminazione, tuttavia, resta: “In qualità di presidente di un’associazione che si occupa dei diritti lgbt+ non posso negare di provare amarezza, ma la vita ci insegna che le cose meno belle devono essere convogliate in adrenalina ed è doveroso proseguire il cammino verso il pieno riconoscimento dei diritti e per la dignità di tutt*. Questo è ciò che faremo, senza voltarci indietro! Mi preme sottolineare – conclude Coduto – che questi eventi così spiacevoli si sono verificati in due città da sempre aperte nei confronti della realtà lgbt+. Sia Mercogliano che Atripalda hanno ospitato due Pride organizzati dall’associazione Apple Pie lgbt+, manifestazioni che hanno visto, tra l’altro, la partecipazione di numerose famiglie”.
Almeno due i precedenti che, in Irpinia, quasi in concomitanza con la Juta dei femminielli, hanno recentemente “provato” a frenare legittime rivendicazioni della comunità lgbt+. Nel 2017, il 3 febbraio, proprio il giorno dopo la Candelora (con il tradizionale pellegrinaggio dei “femminelli” a Montervergine) fu imbrattata la tabella che il comune di Ospedaletto d’Alpinolo aveva inaugurato per sostenere la battaglia contro l’omofobia. C’era scritto: “Ospedaletto d’Alpinolo è contro la omotransfobia e la violenza di genere”. Utilizzando spray nero i vandali coprirono con offese il messaggio del Comune. Amareggiato il sindaco, che aveva fortemente voluto varie iniziative per “incoraggiare riflessioni sulle questioni legate ai diritti civili degli omosessuali”. Nel 2022, invece, tra la rotatoria di Torrette, nei pressi del casello autostradale Avellino Ovest e la recinzione che delimita il Movieplex, apparvero due striscioni: “Stop Gay Pride” a firma del Movimento Nazionale la rete dei Patrioti.