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Sabato 1° Giugno Perugia si tinge dei colori arcobaleno per dar vita all’Umbria Pride

Sabato 1° Giugno Perugia si tinge dei colori arcobaleno per dar vita all’Umbria Pride

Pride & Memoria

30 Maggio 2024

Di: Radio Pride

Sharon Santarelli

Sono attese migliaia di persone, questo sabato, nella città di Perugia.
L’Umbria Pride, alla cui organizzazione quest’anno hanno partecipato molte associazioni e realtà del territorio umbro, colorerà di arcobaleno le strade del capoluogo, per dare vita ad una manifestazione a livello regionale per la promozione e la tutela dei dei diritti della comunità LGBTQIA+.

Abbiamo raggiunto Stefano Buacaioni, coordinatore del Pride, che ringraziamo per la preziosa disponibilità, il quale ha scambiato con noi 4 chiacchiere sul Pride che andrà in scena sabato.

Dopo 7 anni di Perugia Pride, le associazioni LGBTQIA+ dell’Umbria si sono riunite per dare vita all’Umbria Pride che si svolgerà il 1° giugno a Perugia. Come è nata quest’idea?
Dopo l’esperienza del Perugia Pride, che dal 2013 ha portato in piazza e per le strade del capoluogo migliaia di persone, tutte le associazioni LGBTQIA+ dell’Umbria si sono riunite in un coordinamento regionale per dare vita all’Umbria Pride, una grande manifestazione regionale per la promozione e la tutela dei diritti della comunità LGBTQIA+. Del coordinamento Umbria Pride fanno parte AGEDO Terni, Amelia Pride, Esedomani Terni, Famiglie Arcobaleno, Rete Lenford e Omphalos LGBTI.
 
Cosa è previsto per l’evento?
Ogni anno attorno al Pride si concentrano una serie di eventi e attività di preparazione dove vengono toccati tantissimi temi cari alla nostra comunità, ci si confronta, si ascolta e si elabora collettivamente. Di sicuro gli eventi che ci rendono più orgogliose sono quelli che coinvolgono interi quartieri della città, con le loro associazioni locali e i loro esercizi commerciali. Da anni, il venerdì precedente al pride, ad esempio, organizziamo la Notte Arcobaleno, una speciale notte bianca in collaborazione con l’associazione di quartiere, dove negozi, ristoranti, associazioni si uniscono per celebrare il pride.
 
Come si è svolta l’organizzazione del Pride e come avete coinvolto la comunità?
Il Pride per Perugia e per l’Umbria è  un motore di visibilità per la comunità LGBTQIA+ e di cambiamento culturale per l’intera regione. Il grande entusiasmo che ogni anno si concentra intorno al Pride e le migliaia di persone che scendono in piazza ci confermano che il movimento per costruire un futuro più giusto per tutte e tutti è inarrestabile. Per i diritti della nostra comunità non è più una questione di “se”, ma solo di “quando” e il nostro obiettivo rimane il raggiungimento della piena uguaglianza di diritti e della piena felicità delle persone LGBTQIA+. I pride sono stati e restano uno strumento importantissimo.
L’organizzazione del pride parte ad inizio anno, con una serie di riunioni tecniche e di elaborazione. Si discute e decide collettivamente il tema, il manifesto politico e la parte grafica e poi si organizzano assemblee aperte alla cittadinanza per condividere l’elaborazione e coinvolgere tutte le varie realtà che compongono il tessuto cittadino. Particolare importanza viene data anche al coinvolgimento delle volontarie e dei volontari per rendere il pride un momento davvero collettivo anche nella sua fase organizzativa.

 
Come si svolgerà l’evento? Sono previsti interventi?
L’Umbria pride attraversa il centro storico del capoluogo di regione, Perugia, partendo da uno dei principali monumenti simbolo della nostra città, l’Arco Etrusco, e finendo in una delle piazze principali. Durante il corteo ci sono musica e interventi politici delle varie realtà e alla fine del corteo sono previsti ulteriori interventi sia delle realtà organizzatrici sia delle realtà partecipanti.
 
Quali sono le criticità che avete affrontato durante l’organizzazione?
Ad ogni edizione proviamo ad aggiungere un tassello in termini di accessibilità e sostenibilità. Quest’anno durante il corteo dell’Umbria Pride ci saranno delle zone di decompressione, spazi sicuri, distribuzione di tappi per le orecchi e indicazione di percorsi accessibili, ma c’è ancora molto da fare a riguardo. Purtroppo non è semplice per i pride fuori dalle grandi città avere risorse economiche e umane per affrontare le tante sfide che ci aspettano sul campo dell’accessibilità e della sostenibilità, ma questo rappresenta un punto fisso sul quale annualmente ci interroghiamo e proviamo a fare dei passi avanti.
 
Quali sono le principali sfide che la comunità LGBTQIA+ deve affrontare nella vostra città?
Il rapporto con l’amministrazione locale non è per niente positivo. Sono passati ormai 10 anni dall’insediamento del sindaco Andrea Romizi (Forza Italia) e gli atti ostili contro le persone LGBTQIA+ e le nostre famiglie ormai non si contano più. Dalla battaglia per le trascrizioni dei figli delle famiglie arcobaleno ai patrocini negati al Pride, dal rifiuto a sostenere la nascita del primo Centro Antidiscriminazioni in Umbria a continue politiche familiari che mirano puntualmente ad escludere tutto ciò che non è famiglia tradizionale. Insomma una giunta comunale che si è appiattita sulle posizioni prima della Lega e poi di Fratelli d’Italia e ha cancellato la grande storia di apertura e inclusività propria della città di Perugia e dell’Umbria.
Dal 2023 Umbria Pride ha deciso di non chiedere alcun patrocinio alle istituzioni locali e regionali. E’ stata una scelta ponderata e frutto dello spregiudicato utilizzo politico che viene fatto del patrocinio dalle attuali amministrazioni di centro destra. Qui in Umbria abbiamo una lunga storia di patrocini negati o concessi e poi ritirati e quest’anno abbiamo deciso di sottrarci a questa logica. A noi non interessa il patrocinio di istituzioni che non capiscono il valore di governare per tutte e tutti e che per di più attuano tutto l’anno politiche omolesbobitransfobiche. Il patrocinio dell’Umbria Pride sono le cittadine e i cittadini che scendono in migliaia in piazza ogni anno.