San Giorgio a Cremano, giornata di formazione per assistenti sociali e giornalisti contro l’omotransfobia
Prevenire e contrastare le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere. Il ruolo di giornalisti ed assistenti sociali
“Assistenti sociali e giornalisti sono professionalità fondamentali per incrementare legalità ed integrazione”. Così il sindaco di San Giorgio a Cremano, Giorgio Zinno, ha aperto l’evento dal titolo “prevenire e contrastare le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere. Il ruolo di giornalisti ed assistenti sociali”, gli fa eco il Direttore dell’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Razziale), Mattia Peradotto che, sottolinea in un suo videomessaggio, quanto sia strategico per l’Ufficio che dirige il rafforzamento e l’implementazione dei Centri Antidiscriminazione. Questo appuntamento formativo accreditato congiuntamente presso l’Ordine degli Assistenti Sociali della Campania e l’Ordine Regionale dei Giornalisti. Significativa la sede scelta per l’appuntamento. Proprio nella città di San Giorgio a Cremano, dal 2022, sorge il Pride Center, il primo centro antiviolenza LGBT+ dell’area vesuviana. Il progetto del Comune di San Giorgio a Cremano, finanziato dall’UNAR, gestito in partnership da Arci Mediterraneo Impresa Sociale e da Pride Vesuvio Rainbow, sostiene le persone LGBTQI+ vittime di discriminazione motivate da orientamento sessuale e identità di genere attraverso la costituzione di una sede fisica del Centro Antidiscriminazione (CAD) presso i locali della foresteria di “Villa Bruno” messi a disposizione dall’Ente locale. Al CAD, nel 2023, si sono rivolte 20 persone transgender che hanno richiesto tutela contro fenomeni di discriminazione fondati sull’identità di genere. In generale, il CAD offre i seguenti servizi: telefono amico; sportello legale e psicologico; sportello per l’autonomia lavorativa e abitativa oltre ai gruppi di mutuo-auto aiuto.
“Grazie al lavoro dei CAD, a mio giudizio, riusciamo a cambiare il clima e la cultura di questo Paese – ha dichiarato l’amministratore delegato di Arci Mediterraneo, Mariano Anniciello – le attività portate avanti da Aps, Federazioni e Associazioni creano cultura e senso di comunità. E’ questa la nostra missione. Creare luoghi aperti che rappresentino comunioni del pensiero comune”.
“Il ruolo della stampa è fondamentale per combattere i fenomeni di discriminazione – ha detto Antonello Sannino, presidente di Antinoo Arcigay Napoli – combatterla ha bisogno di leggi e di servizi offerti ma soprattutto di prevenzione . La lotta all’omotransobia è innanzitutto una battaglia culturale. Le discriminazioni vanno sconfitte anche attraverso l’uso di un linguaggio corretto, responsabile ed adeguato. Sotto questo profilo, i giornalisti rivestono un ruolo cruciale. La Campania, e un particolare l’area metropolitana di Napoli – ha proseguito – fanno registrare un incremento di reati connessi all’ odio omotransfobico. Tutto ciò non è solo negativo poiché l’incremento è legato ad una consapevolezza crescente dei proprie diritti e a un crescente desiderio di denunciare. Questo significa che nella nostra Regione cresce sia consapevolezza del fenomeno che volontà di denunciarlo”.
“Il Comune di San Giorgio a Cremano è uno dei pochissimi in Italia ad aver rispettato quanto previsto dalla legge, ovvero la presenza di un assistente sociale per ogni 5mila abitanti. Ulteriori assunzioni a tempo indeterminato sono previste nel 2025” ha invece ricordato Michele Ippolito, dirigente del Comune di San Giorgio a Cremano. “Le scuole cittadine restano un nostro partner fondamentale nel contrastare l’omotransfobia e tutte le forme di discriminazione” ha aggiunto l’assessore comunale alle Politiche Sociali, Giuseppe Giordano. “Il Comune di San Giorgio si dimostra al solito sensibile verso tematiche fondamentali sotto il profilo della socialità e della legalità – ha dichiarato il Presidente ODG Campania, Ottavio Lucarelli – ricordo sempre l’idea stupenda di ospitare la Mehari di Giancarlo Siani proprio qui a Villa Bruno”.
“Credo che oggi le persone transgender siano le più discriminate – questa la presa di posizione firmata Danilo Di Leo, presidente di Pride Vesuvio Rainbow – ed a volte anche l’errata comunicazione giornalistica crea un serio danno alla nostra comunità. Vi faccio un esempio. Chi ha messo in giro l’espressione “utero in affitto”? E perché? Deve parlarsi, correttamente, solo di GPA, ovvero di gestazione per altri. Alcuni termini sono esclusivamente fuorvianti”.
“Il parametro dell’appartenenza, ovvero di sentirsi parte di una comunità, è uno di quelli necessari a valutare il grado di benessere collettivo. Mi chiedo quanto tale parametro sia in linea con il percepito da chi appartiene alla comunità LGBTQI+” ha detto Beatrice Punzo, assistente sociale e componente ufficio di Piano Ambito N28. “Credo che i consultori debbano tornare a rivestire un ruolo fondamentale nell’accogliere tutte le persone” ha chiosato Gilda Panico, presidente dell’Ordine degli assistenti sociali della Campania.