Napoli, scarcerazione lampo per l’uomo che picchiava e minacciava il figlio 15enne perché omosessuale
Arcigay Napoli: siamo indignati, chiediamo giustizia.
E’ stato accolto con festa nel quartiere di Poggioreale(Napoli), il 48enne, con precedenti penali, finito in manette per violenza e minacce nei confronti del figlio 15enne, solo perché non accettava in alcun modo l’omosessualità del ragazzo. Il giovanissimo, che ora si trova in una struttura protetta, aveva trovato il coraggio di confidarsi con i suoi insegnanti e a scuola, quando ha deciso di denunciare il padre. A rendere il tutto ancora più surreale però è che questo padre violento ed omofobo è stato accolto come un eroe dalla sua famiglia, tra applausi e fuochi d’artificio.
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Conoscenti preoccupati, Arcigay Napoli indignata
I conoscenti del ragazzo lanciano l’allarme perché il ragazzo viene maltrattato da anni, costretto a vivere in un garage senza cibo. Sulla questione interviene anche Antonello Sannino, presidente di Antinoo Arcigay Napoli: “Siamo indignati, chiediamo giustizia per il ragazzo e rispetto per tutte le vittime di omofobia, transfobia e in generale di violenza nel nostro paese”. Sulla vicenda interviene anche l’On. Francesco Emilio Borrelli: “Una vicenda allucinante ed allarmante sulla quale abbiamo chiesto di indagare e vigilare. Come è possibile che sia stata scarcerato così in fretta senza approfondire la questione? Se è stato festeggiato, c’è qualcuno nel quartiere che lo appoggia? Occorre svelare tutti i retroscena e liberare il 15enne da quest’incubo. Non c’è tempo da perdere.”
Per gay.it la vicenda di Napoli termometro di un paese assuefatto all’omotransfobia
“La vicenda di Napoli è il termometro di un paese ormai assuefatto a un clima di impunità per chi commette violenze omobitransfobiche, leggiamo dalle pagine on-line di gay.it. Chi maltratta, discrimina, aggredisce, ha la protezione della narrazione dominante: quella che parla di “ideologia gender”, che equipara l’antifascismo all’estremismo, che insinua che le persone queer siano una minaccia per la società. In questa Italia, chi picchia un figlio gay può diventare un simbolo”.