Fermiamo il “contagio” delle idee di Trump
L’amministrazione Trump toglie i farmaci salvavita per la prevenzione dell’HIV alle persone LGBTQ+ e ai sex workers

Nulla da dire, J. D. Vance, il nuovo vicepresidente degli USA, è proprio un bel giovanotto: aspetto sano, fisico piazzato, occhi azzurri, vita da self-made-man (con tanto di cadute e risalite). Un vero americano; perfetta incarnazione – anche sul piano fisico – della nuova linea trumpiana: un’America bianca, patriarcale, agiata e, soprattutto, ferocemente reazionaria. E ieri, 14 febbraio 2025, il giorno di San Valentino, al Summit sulla Sicurezza di Monaco di Baviera, l’abbiamo visto all’opera, protagonista di un comizio sguaiato in cui ha apertamente attaccato l’Europa; un continente alla deriva a causa della immigrazione incontrollata e, udite udite, della negazione di quei “valori” su cui l’Europa e gli USA avevano costruito la loro amicizia.
Per Vance in Europa non vi è libertà di parola
Secondo i deliri di Vance, infatti, nel nostro continente non vi sarebbe più “libertà di parola”, ovviamente a detrimento delle posizioni più conservatrici, reazionarie e ultracattoliche (e delle grandi company di Internet…). Una vera e propria presa in giro, insomma, nel momento in cui la destra reazionaria si afferma in molti paesi europei. E, non a caso, il comiziaccio di Vance si è concluso con un aperto endorsement per il partito tedesco di estrema destra neonazi AFD che, purtroppo, è dato in salita nelle elezioni di domenica prossima.
Il guaio è che questi deliri non restano senza conseguenze amministrative e, come già avevamo facilmente predetto proprio su questo sito, si stanno via via traducendo in politiche e provvedimenti concreti, il cui scopo principale è quello di riaffermare una visione medievale della famiglia e delle relazioni tra le persone, rendendo difficile la vita in primis delle minoranze: e in meno di un mese dall’insediamento di Trump si è già compreso che la nostra comunità LGBT+ è, assieme ai migranti, quella più sotto attacco.
Negare le terapie di prevenzione a gay e sex workers
Ne è un esempio la decisione di negare agli uomini gay e ai sex workers l’accesso gratuito alla PrEP, la ben nota profilassi pre-esposizione all’HIV, che rappresenta assieme al sesso sicuro (a quando il divieto di uso del profilattico???), uno dei modi più efficaci per evitare che altre persone contraggano il virus dell’AIDS. Come recita il provvedimento governativo: “La profilassi pre-esposizione (PrEP) dovrebbe essere offerta esclusivamente alle donne in gravidanza e in allattamento (PBFW) (…). Le persone diverse dalle PBFW, che potrebbero essere ad alto rischio di infezione da HIV o che avevano già iniziato un’opzione PrEP in precedenza, non possono ricevere la PrEP finanziata dal PEPFAR durante questa sospensione degli aiuti esteri statunitensi, o fino a nuova comunicazione”.
Visione moralistica della scienza
Il PEPFAR, ovvero il President’s Emergency Plan for AIDS Relief, è stato per anni uno dei principali interventi per prevenire la diffusione dell’HIV a livello globale. Con questa scelta Trump non solo condanna a morte migliaia di persone, soprattutto nel Sud del mondo, ma riafferma una visione moralistica delle cure e della scienza, secondo cui alcune persone sarebbero “degne” di essere curate e difese e altre no, in virtù dei loro comportamenti “immorali”. Se questo tipo di ragionamento criminale venisse ampliato anche ai trattamenti antiretrovirali, le conseguenze sarebbero davvero incalcolabili e annullerebbero il lavoro decennale svolto dagli attivisti per sottrarre l’infezione da HIV a una interpretazione di natura etica, così come fu all’inizio della sua diffusione, negli anni ’80 del secolo scorso.
Fermare il contagio di idee pericolose
Il contagio di queste idee è pericoloso. Ed è quindi molto importante che a livello nazionale esse vengano fortemente contrastate. Sappiamo bene come pezzi consistenti della nostra maggioranza di governo la pensino esattamente come Trump, Vance e Musk; e come non vedano l’ora di riportare indietro l’orologio della Storia anche in Italia e in Europa. Quindi oggi è ancor più importante la battaglia culturale e delle idee contro questa destra, sicuramente la peggiore che si è vista in Occidente dai tristi tempi del nazismo e del fascismo.
