Nuova autopsia sul corpo di Luca Canfora: prende corpo l’ipotesi del fratello
Le fratture alle costole sono troppo lievi per un volo di 100 metri

Il fratello ne era convinto sin dal giorno della sua morte e adesso la nuova autopsia potrebbe aver fornito nuovi elementi a supporto di questa tesi. Arrivano novità dirimenti sul caso della morte di Luca Canfora, costumista del film Parthenope di Paolo Sorrentino, deceduto proprio durante le riprese della pellicola del premio Oscar. Dopo la riesumazione, è stato effettuato il nuovo esame autoptico che ha rivelato delle fratture lievi alle costole. Di fatto le stesse rilevate nell’esame post mortem. A destare dubbi è l’entità delle fratture che non sarebbero compatibili con un volo di circa 100 metri dalla scogliera. Un’ipotesi già avanzata dal fratello e dal consulente della famiglia, il generale Luciano Garofano, ex comandante del Ris, che troverebbe riscontri nel nuovo esame.
L’ipotesi suicidio che non convince la famiglia
Secondo la famiglia il corpo non sarebbe volato giù a seguito di un suicidio come ritenuto in prima battuta, ma sarebbe stato lasciato lì non si sa però ancora in quali circostanze. Il 51enne fu trovato morto il 1 settembre 2023 da un canoista proprio sotto il belvedere dei giardini comunali di Augusto a Capri, location scelta per le riprese della scena del suicidio del fratello del protagonista. Proprio nei pressi della scogliera sottostante il set dove vennero girate le scene, venne trovato, il giorno dopo i lavori, il corpo di Luca.
L’inchiesta
Una “coincidenza” che venne vista come un elemento simbolico dell’eventuale gesto fatale compiuto dal costumista a cui però la famiglia non ha mai creduto. In particolare il fratello Giuseppe che ha subito richiesto un supplemento d’indagine e ha reso un interrogatorio di circa sette ore agli uomini della Squadra mobile che stanno conducendo le indagini sotto il coordinamento del sostituto procuratore di Napoli, Silvio Pavia. La procura partenopea indaga, per ora, per istigazione al suicidio.
