Ci lascia Gianpaolo Silvestri, ex senatore, attivista lgbt, tra i fondatori di Arcigay
Grillini: fu lui ad inventare il Pegaso, simbolo dell’associazione. Amava Napoli, avrebbe voluto trasferirsi a Napoli a vivere, ma non ha fatto in tempo…
Nella notte tra l’1 e il 2 novembre, ci ha lasciato Gianpaolo Silvestri, tra i fondatori di Arcigay che aderì politicamente ai Verdi e che, dal 2006 al 2008, fu eletto senatore con il gruppo “Insieme con l’Unione”.
È celebre la sua battaglia per abolire la pena di morte in ambito militare.
Sui social, in tanti, tra compagni politici e amici militanti con cui Silvestri aveva stretto importanti sodalizi umani e ideologici, gli hanno riservato post di commosso commiato.
Tra questi ricordiamo quello dell’attivista napoletano Vincenzo Capuano che scrive: E’ morto Gianpaolo Silvestri, fondatore dei Verdi, ex Senatore della Repubblica, leader della comunità LGBT, figura rara ed enorme di intellettuale critico, scomodo, onesto. Autore e promotore di leggi che hanno reso l’Italia un posto più civile. Innamorato di Napoli, tanto da coltivare il desiderio di trasferirsi qui. Ma, soprattutto, amico di sempre. Un amico generoso e affettuoso, che mi voleva un bene immenso. Cosa perde il nostro Paese? Vista la poca memoria in giro e considerata la sua modestia e discrezione, sono – credo – ancora troppo pochi a saperlo. Cosa ho perso io? Le parole non bastano a dirlo.
Anche Vanni Piccolo, storico militante Lgbt, ricorda in un post Gianpaolo Silvestri dedicandogli il proprio doveroso omaggio, ricordandolo come protagonista della Storia di Arcigay, del movimento, delle battaglie per la salvaguardia dell’ambiente.
Raggiungiamo telefonicamente Franco Grillini, militante Lgbt della prima ora, presidente nazionale di Arcigay dal 1987 al 1998, che ha condiviso con Silvestri sia la militanza in Arcigay sia l’impegno politico e istituzionale dacché, mentre Silvestri sedeva in uno scranno al senato, Grillini era parlamentare alla Camera dei Deputati.
Franco che ricordo hai di Gianpaolo Silvestri militante di Arcigay?
La prima cosa che mi viene in mente, adesso, è una curiosità che non tutti sanno: Silvestri è l’inventore del Pegaso, simbolo di Arcigay. Il simbolo, proposto appunto da Gianpaolo, venne adottato durante l’incontro nazionale a Palermo nel 1982. Una volta chiesi a Gianpaolo quale fosse la relazione tra il Pegaso e la comunità omosessuale e lui mi rispose che non c’era nessuna relazione. Gli piaceva l’idea che come dal colpo di zoccolo del mitico cavallo alato sgorgò una fonte largitrice di ispirazione poetica, anche dalle nostre vite potesse venir fuori qualcosa di poetico.
Quello di Palermo, del 1982, è stato poi considerato il 1° Congresso nazionale di Arcigay e Silvestri ne fu il protagonista.
…e poi c’è l’esperienza politica
Quando nel 2006 è diventato senatore, abbiamo collaborato spesso insieme, io alla Camera e lui al Senato.
Insieme votammo, fino alla fine, non seguendo le indicazioni dei nostri partiti, Stefano Rodotà come Presidente della Repubblica. Rodotà ci definiva i suoi Grandi Elettori.
Insieme portammo avanti la Legge sulla protezione internazionale, che consente a un rifugiato Lgbt+ di essere accolto in Italia. La legge fu elaborata da Antonio Rotelli che era mio consulente legale ma alla Camera non la votarono. Allora passai tutto l’incartamento a Gianpaolo per farla votare al Senato. Lui riuscì a portare a termine una mediazione con Buttiglione, che rappresentava i centristi. La mediazione era la seguente: l’Italia avrebbe garantito la protezione internazionale a tutti coloro i quali fossero stati perseguitati nei loro Paesi d’origine per reati che non erano considerati tali in Italia. In questo modo, sarebbero stati ricompresi nella legge i Cristiani perseguitati ma anche le persone Lgbt.
La legge fu approvata al Senato a larga maggioranza anche se la Lega si astenne. Calderoli dichiarò che se passava la Legge Grillini, sarebbero arrivati in Italia 70 milioni di finocchi e io gli dissi “Magari!”.
Quando la legge tornò alla Camera per l’approvazione finale, il Governo diede il via libera.
Nel 2017, celebrammo i dieci anni della legge alla Camera, in Sala Gialla, proprio il giorno prima che, nella stessa sala, fossero celebrati i funerali di Rodotà. Vennero anche tanti beneficiari di quella legge.
Gianpaolo era un grande appassionato di politica estera, un grande viaggiatore e un oratore straordinario, Andreotti si complimentò con lui più volte.
E poi c’è il suo amore per Napoli…
Sì, Gianpaolo amava Napoli, avrebbe voluto trasferirsi a Napoli a vivere, ma non ha fatto in tempo…