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Coppia resta bloccata negli Usa dopo aver avuto un bambino con la Gpa

Due genitori gay di Arezzo rischiano il processo e una multa da un milione di euro e per questo hanno posticipato il ritorno in Italia

Coppia resta bloccata negli Usa dopo aver avuto un bambino con la Gpa

Cronaca, Diritti civili, News

19 Marzo 2025

Di: Vincenzo Sbrizzi

Rischiano l’arresto, una pena fino a due anni di carcere e una multa fino a un milione di euro. Per questo hanno deciso di rimanere negli Stati Uniti e aspettare nuovi sviluppi. È quello che ha scelto di fare una coppia di genitori gay di Arezzo che ha deciso di non tornare in Italia per non subire gli effetti della nuova legge che considera la Gpa, la Gestazione per altri, un reato universale e quindi perseguibile anche se commesso all’estero. Il bambino è nato in California, grazie a una donna del posto, da un paio di settimane ma i genitori hanno deciso di non tornare ancora in Toscana. La gravidanza è partita prima che la legge passasse in Italia e la pratica è legale nello Stato dove è avvenuta ma al momento il rischio di subire un procedimento giudiziario è molto alto. A raccontare la storia è stato il Corriere Fiorentino mentre l’Adnkronos ha parlato con il legale della coppia, Giovanni Baldini, che ha spiegato i termini della questione giuridica.

Le parole dell’avvocato della coppia

“Non è chiara la procedura che scatterebbe in base alla nuova legge – ha dichiarato il legale del foro di Firenze -. Per questo ho consigliato ai miei assistiti di restare in California, perché non c’è la necessaria chiarezza su cosa succederebbe al loro rientro in Italia. “La fecondazione è avvenuta quando la pratica ancora non era considerata reato in Italia e soprattutto è avvenuta in California dove questa pratica è lecita”, ha ricordato l’avvocato. “Il bambino intanto ha la cittadinanza americana in base allo ius soli”. Alla coppia di uomini restano strade diverse da percorrere: provare a capire l’evoluzione giuridica del caso oppure provare la strada scelta da tante coppie costrette a nascondere la nascita del bambino all’estero, farlo entrare in Italia e poi farlo dichiarare da uno dei due genitori, togliendo ogni diritto all’altro. Tutto questo comunque affrontando il rischio di un’indagine e del successivo processo. Un’altra strada potrebbe essere l’autodenuncia e affrontare la lunga battaglia legale per stabilire i termini di questa nuova fattispecie giuridica diventata un caso tutto italiano dopo la promulgazione della nuova legge.