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Budapest, Istanbul, Roma: sindaci in prima linea contro le derive autoritarie in difesa della democrazia

La resistenza dei sindaci delle grandi città europee contro le tendenze autoritarie, in prima linea a difesa dei diritti e delle libertà

Budapest, Istanbul, Roma: sindaci in prima linea contro le derive autoritarie in difesa della democrazia

Diritti civili, Politica

21 Marzo 2025

Di: Radio Pride

Un vento di resistenza soffia sull’Europa, con i sindaci di molte grandi città protagonisti di una resistenza democratica, pronti ad alzare la voce contro le tendenze autoritarie, in prima linea a difesa dei diritti delle minoranze e delle fasce più fragili della popolazione.

Il sindaco di Budapest: sfida aperta a Orbán e solidarietà a Istanbul

Gergely Karácsony, sindaco di Budapest e fiero oppositore del primo ministro ungherese Viktor Orbán, ha espresso su Instagram la sua solidarietà a Ekrem İmamoğlu, sindaco di Istanbul, attualmente sotto processo in Turchia. Karácsony ha denunciato le similitudini tra le politiche dei due governi, evidenziando le continue modifiche alla Costituzione turca e il divieto del Pride locale, fenomeni che richiamano le restrizioni in atto in Ungheria.

In un atto di sfida diretta a Orbán, Karácsony ha annunciato che il Pride di Budapest si terrà regolarmente quest’anno e che la bandiera arcobaleno sventolerà sul municipio, ribadendo con forza che “le dittature iniziano sempre attaccando le minoranze”.

 

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Roma: Gualtieri prosegue con le trascrizioni e si schiera per i diritti

Parallelamente, a Roma, il sindaco Roberto Gualtieri continua a trascrivere i certificati di nascita esteri dei figli di coppie omogenitoriali. Gualtieri ha difeso la sua decisione, definendola un atto amministrativo doveroso e legittimo, in linea con la giurisprudenza. Ha inoltre sottolineato l’importanza di garantire dignità e diritti alle famiglie omogenitoriali, ponendo Roma tra le città europee più avanzate in questo ambito.

 

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I sindaci in piazza per l’Europa: un fronte comune contro l’autoritarismo

La determinazione dei sindaci di Budapest e Roma si inserisce in un contesto più ampio di mobilitazione a difesa dei valori europei. Sabato 15 marzo, una massiccia presenza di sindaci provenienti da tutta Italia si è radunata in piazza, a Roma, intorno al presidente dell’ANCI e sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, per manifestare a favore dell’Europa e contro le derive autoritarie.

Le azioni dei sindaci di Budapest e Roma, insieme alla mobilitazione dei sindaci italiani, rappresentano un segnale forte di resistenza contro le spinte illiberali che minacciano i diritti fondamentali e lo stato di diritto in Europa. I Primi cittadini, di molte grandi città europee, dimostrano che, anche di fronte a pressioni politiche e sociali, è possibile costruire città più giuste e accoglienti per tutti, difendendo i valori di democrazia, eguaglianza. libertà, solidarietà e rispetto per le minoranze.

 

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Il ruolo cruciale dei sindaci nella difesa della democrazia

I sindaci di Budapest, Istanbul e Roma confermano il fatto che le città continuano ad essere baluardi di democrazia, dove i valori di libertà, uguaglianza e partecipazione possono essere difesi attivamente. La loro azione politica, spesso in contrasto con i governi nazionali che cavalcano, in modo strumentale e populista, il vento conservatore che soffia delle aree rurali e dalle province, sottolinea il ruolo cruciale che le amministrazioni locali possono svolgere nel preservare la democrazia.

La polis come modello di democrazia partecipativa

La storia della democrazia del resto affonda le sue radici nelle città-stato dell’antica Grecia, nelle polis, dove i cittadini partecipavano direttamente alla vita politica. I sindaci, in quanto rappresentanti delle città, incarnano questo spirito di democrazia partecipativa a difesa del moderno stato di diritto.

L’impegno dei sindaci, a partire proprio dalla prossima Onda Pride, può rappresentare un segnale di speranza per il futuro della democrazia. In un’epoca in cui i valori democratici sono messi a dura prova, le città e le sue istituzioni possono diventare baluardi di resistenza civica, dove i cittadini e le cittadine possono trovare spazio per difendere diritti, partecipazione democratica e libertà.