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Il Napoli pride lancia il claim di quest’anno: “Fa’ pace coi diritti”

Il Napoli pride lancia il claim di quest’anno: “Fa’ pace coi diritti”

Pride & Memoria

12 Maggio 2024

Di: Radio Pride

Vincenzo Sbrizzi

È insieme un claim e contemporaneamente una rivendicazione la frase che accompagnerà il Napoli pride, in programma il prossimo 29 giugno. “Fa’ pace coi diritti” è stata scelta per l’edizione 2024 e attinge all’ironia napoletana e allo stesso tempo fa leva su due temi fondamentali in questo momento. Pace e diritti fanno parte del manifesto politico del pride di quest’anno e sono al centro delle richieste che il popolo Lgbtqia+ si propone di avanzare alle istituzioni. La proposta di pace dovrebbe essere un’esigenza imprescindibile per i grandi della terra e per i governanti del nostro Paese ma sembra essere mai stata sul tavolo. Così come rischiano fortemente dei diritti acquisiti in anni di lotte e rivendicazioni. È il caso dell’interruzione volontaria di gravidanza non più al riparo da spinte conservatori che la mettono in discussione senza remore anche nel dibattito pubblico. Ci sono poi i diritti dei migranti a cui il mondo del pride chiede per l’ennesima volta di fare attenzione, in una vicinanza d’intenti che dimostra come attaccare un diritto significa attaccarli tutti. Le richieste vengono presentate alle istituzioni, in un momento così delicato in cui viene messo in discussione un bene primario come la pace e in cui si registra una difficoltà di dialogo con chi è deputato a rappresentare tutta i cittadini. Non mancano le richieste di difesa dei diritti del mondo Lgbtqia+ e l’impegno a continuare il lavoro di informazione fatto con i giovani partendo dalle scuole. Queste nel dettaglio le richieste del comitato organizzatore:
una piena applicazione della Costituzione, perché venga superata ogni forma di discriminazione e disparità di trattamento per le donne, le persone non binary, le persone LGBTQIA+;
una cultura libera da stereotipi e dai ruoli di genere, perché tutte e tutti possano essere sé stessi liberamente;
l’introduzione del matrimonio egualitario e una riforma profonda del diritto di famiglia che riconosca alla nascita le figlie e i figli delle coppie dello stesso sesso. La possibilità di accedere alle tecniche di fecondazione assistita;
che sia possibile l’adozione per tutte le famiglie e per le persone single;
l’accesso alla genitorialità per chi lo desidera, senza ostacoli o criminalizzazioni;
che l’interruzione volontaria di gravidanza non sia più minacciata e che chi sceglie di portala avanti o di praticarla non sia più oggetto di violenza e discriminazione. Vogliamo che possa farlo nella propria città e nella propria regione e che l’obiezione di coscienza non sia uno strumento che di fatto ostacola il diritto della donna all’interruzione L’IVG;
una riforma della medicina di genere che tenga conto di tutte le persone e le peculiarità dei corpi non binari, quelli delle persone trans* e gender non conforming, una medicina che non sia creata su misura del binarismo di genere. E’ necessario che venga riconosciuto alle persone transgender, non binarie e gender non conforming alla libertà di scelta sui propri corpi e sui propri percorsi di affermazione della propria identità di genere e della propria personalità;
che sia garantito a chiunque un processo completo di emancipazione sociale, quel diritto al lavoro, sicuro e dignitosi, che è la prima forma di emancipazione per tutte e per tutti;
che le scuole siano aperte al confronto, che possano promuovere liberamente attività finalizzate al contrasto ad ogni forma di discriminazione motivata dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere, che non siano terreno di propaganda terroristica da parte di formazioni “pro-vita” o ultrareligiose;
che non ci siano più discriminazioni e pregiudizi nei confronti di persone che vivono con HIV e che vi siano programmi di educazione sessuale e affettiva, a partire proprio nelle scuole;
una legge contro i crimini d’odio e con azioni di contrasto concrete all’omofobia, alla transfobia, alla lesbofobia e alla queerfobia.
una legge che esplicitamente vieti le terapie riparative.
Richieste che testimoniano l’impegno quotidiano dell’intera organizzazione e di tutte le associazioni che animano il pride e che in quella occasione le ricorderanno a tutte le persone che parteciperanno.