La nuova destra di Marina Berlusconi apre ai diritti delle persone LGBTQ+
Una presa di posizione importante che apre a nuovi scenari. Parole significative che sembrano voler ricordare a chi governa che vi sono limiti oltre cui non è possibile spingersi

Su “Il Foglio” di lunedì 17 febbraio – mentre l’attenzione di molti è concentrata sul vertice europeo di Parigi, in attesa di quello USA-Russia che si tiene martedì 18 febbraio a Riyad, vertici che avviano la “ridefinizione” dell’idea stessa di Occidente nell’era Trump – è uscita una lunga e articolata intervista di Marina Berlusconi, presidente di Fininvest, principale erede di Silvio e “azionista” di Forza Italia, rilasciata al direttore di quel quotidiano, Claudio Cerasa.
Si tratta di un’intervista importante, sia per il momento in cui viene rilasciata, momento che vede Giorgia Meloni nell’oggettiva difficoltà di scegliere tra la follia suprematista e neoimperialista di Trump e l’europeismo abbracciato (più per forza che per amore) negli ultimi anni; sia per i contenuti, che tracciano il “manifesto” di una destra moderata e moderna, che nel nostro paese è abbondantemente sotto-rappresentata, potendo contare solo sul circa 10% di Forza Italia (contro l’oltre 35% totalizzato dall’ultradestra di FdI e della Lega).
Favorevole al matrimonio egualitario. No alla GPA
Tra le affermazioni di Marina Berlusconi riporto qui integralmente quelle con cui chiude il lungo colloquio, tre pagine fitte, con Cerasa: “Sono favorevole ai matrimoni gay. Guardi, se c’è qualcuno che dà valore alla famiglia, beh quella sono io. Avere una famiglia unita e solida è da sempre l’obiettivo principale della mia vita. Proprio per questo, sono convinta che la famiglia non possa essere ingabbiata in schemi e modelli standard, ma ognuno debba avere il diritto di creare la propria insieme alla persona che ama. Altro discorso è quello della maternità surrogata, su cui mi trovo contraria: qualcosa di intimo e profondo come la maternità non può trasformarsi in una mercificazione del corpo femminile. Per quanto riguarda invece il suicidio assistito, penso che chi è afflitto da una malattia incurabile e dolorosa debba avere il diritto di porre fine alla propria esistenza con dignità, ovviamente sulla base di una decisione presa in totale libertà e consapevolezza.“
Apertura importante, un limite all’azione di Governo?
Sono parole, queste sui temi etici e i diritti civili, che si commentano da sole, non fosse altro per il tono – anche se non si è d’accordo, come nel caso della GPA – con cui vengono pronunciate. Parole che in questo momento, anzi proprio in questi giorni, sembrano ancor più “pesanti” e significative, perché sembrano voler ricordare a chi governa che vi sono limiti oltre cui non è possibile spingersi.
E sono parole che impongono al movimento LGBTQ+ di lavorare sulle contraddizioni che, evidentemente, ci sono all’interno della destra di governo che non probabilmente non è così monolitica. Senza ovviamente arretrare di un passo dalle nostre posizioni, incluse quelle più radicali, ma sempre tenendo presente il nostro ruolo politico e di rappresentanza; quello che ci porta a incontrare, magari senza alcun risultato, anche chi non ci è simpatico, come la Ministra Roccella, ma che è bene che tenga sempre a mente le nostre rivendicazioni e il nostro punto di vista.
