Cristina Donadio, Adriano Falivene e Gennaro Maresca tra i protagonisti della nuova edizione di Do Not Disturb
il 12 e il 13 aprile torna a Palazzo Caracciolo il format teatrale creato da Claudio Finelli e Mario Gelardi

Nelle stanze del prestigioso Palazzo Caracciolo di Napoli, torna Do Not Disturb – Il teatro in albergo, il format teatrale ideato da Mario Gelardi e Claudio Finelli che porta la scena all’interno delle camere d’hotel. Un’esperienza immersiva che consente agli spettatori di varcare la soglia di stanze d’albergo trasformate in palcoscenici intimi e temporanei, condividendo lo spazio e il tempo dell’azione. Per questa edizione primaverile, in programma il 12 aprile alle 19.00 e alle 20.30 e il 13 aprile alle 18.00 e 19.30, saranno in scena due racconti di intensa umanità: Yvonne di Claudio Finelli, con Cristina Donadio e Adriano Falivene, e Lo faccio per te di Mario Gelardi, con Gianluca Spagnoli e Gennaro Maresca. Il progetto è realizzato in collaborazione da Nuovo Teatro Sanità e Caracciolo Hospitality Group.
Due storie, due camere, due universi emotivi. In Yvonne, una donna torna a Napoli dopo anni di assenza. L’attende una camera d’albergo silenziosa, attraversata dalla tensione di ciò che sta per accadere. Sta aspettando un ragazzo, più giovane di lei, dai modi spigolosi e aggressivi. Quel che sembra un semplice incontro prende presto la forma di uno scontro: i due si parlano senza filtri, si feriscono con le parole, si riconoscono e si smascherano. Dentro quella stanza, il letto diventa il campo di battaglia di un legame irrisolto, attraversato da verità taciute, desideri antichi, paure che non hanno mai trovato voce. Cristina Donadio, tra le prime attrici a credere nel progetto Do Not Disturb, torna a indossare i panni di una donna che non può più fingere, affiancata da Adriano Falivene, interprete di grande sensibilità, già noto al pubblico per il ruolo della Bambinella nella serie Il Commissario Ricciardi.
Lo faccio per te
scritto e diretto da Mario Gelardi, è invece la cronaca tesa e vibrante di un amore impossibile. Un giovane influencer, abituato a vivere sotto gli occhi del pubblico, incontra di nascosto l’uomo che ama: un politico di spicco, il cui prestigio è incompatibile con la verità della loro relazione. Nella camera d’hotel si consuma il loro appuntamento clandestino: fatto di tenerezza trattenuta, rabbia compressa, compromessi accettati in silenzio. Quello che si muove tra loro ha la dolcezza e la quotidianità di una coppia qualsiasi, ma a emergere è un disagio profondo, un senso di dislivello che rischia di esplodere. Quell’incontro, solo in apparenza uguale ai tanti che lo hanno preceduto, sarà il punto di rottura, lo spazio esatto in cui qualcosa cambia per sempre.
Raggiungiamo telefonicamente Mario Gelardi per chiedergli qual è il motivo del successo decennale di Do Not Disturb.
«Credo che il successo risieda nel fatto che Do Not Disturb nasce dal desiderio di portare il teatro fuori dai suoi confini abituali, di farlo entrare nella vita delle persone da una porta laterale. Abbiamo voluto creare un format che fosse intimo, diretto, inevitabile. In una camera d’albergo non si può mentire: ogni gesto, ogni parola, ogni silenzio racconta qualcosa. Lo spettatore diventa testimone ravvicinato di ciò che di solito si cela dietro una porta chiusa. Si sente coinvolto, si emoziona. È un teatro che accade, e accade davvero: non si assiste, si partecipa. E poi, in questi anni, Do Not Disturb ha dato prova di essere un progetto che continua a evolversi, a cambiare forma e voce, ogni volta che entra in una stanza nuova.»
