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Ordinò il pestaggio del figlio gay: riconosciuto il danno biologico

Tribunale di Asti: danno biologico permanente riconosciuto a un figlio gay vessato dal genitore

Ordinò il pestaggio del figlio gay: riconosciuto il danno biologico

Cronaca, Omofobia

29 Marzo 2025

Di: Claudio Finelli

Nel 2018 avrebbe pagato un picchiatore contro il figlio

Torna a far riflettere e discutere una delle storie di omofobia più drammatiche e incredibili degli ultimi anni, relativa ad un padre che, nel 2018, a Torino, non accettando l’omosessualità dichiarata del figlio chirurgo, avrebbe deciso di pagare un picchiatore affinché lo pestasse al punto da rendergli impossibile continuare la professione medica.

Nel 2020 il patteggiamento a una pena di due anni

Il progetto cruento del genitore  si infranse però contro un rigurgito etico del picchiatore che non se la sentì di realizzare l’agguato e avvertì la vittima che si vide costretta a sporgere denuncia contro il padre. In realtà il genitore, che avrebbe negato anche di aver ordinato l’efferata “lezione”, si sarebbe reso responsabile anche di altre minacce e vessazioni finalizzate a “perseguitare” il figlio di cui non accettava l’orientamento sessuale. Nel 2020 era comunque giunta la sentenza: il genitore aveva patteggiato una pena di due anni di detenzione per maltrattamenti senza risarcimento danni.

Riconosciuto il danno biologico permanente

A cinque anni di distanza, però, il tribunale civile di Asti, con una sentenza importante, ha riconosciuto alla vittima il danno biologico permanente all’integrità psichica valutabile nella misura del 9%, conseguente ai reiterati episodi di violenza omofobica subiti. La sentenza afferma che i comportamenti subiti dalla vittima gli hanno cagionato una «sintomatologia psicopatologica che configura un disturbo dell’adattamento con sintomi ansiosi e depressivi».

A margine della notizia, che lascia comunque interdetti per la malvagità della macchinazione punitiva ordita da un genitore nei confronti del proprio figlio, non si può che essere soddisfatti di una sentenza che riconosce in maniera inequivocabile la gravità e l’irrimediabilità dei danni subiti, a livello psicologico, dalle vittime di feroci episodi di omofobia