Ragusa: sabato 29 giugno il Pride colorerà di arcobaleno le strade della città
Sharon Santarelli
Mancano una mangiate di ore e Ragusa si riempirà di musica, amore, colori ed arcobaleni per il suo Pride.
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con gli organizzatori che, con molto piacere, ci hanno raccontato come sono arrivati all’organizzazione del Pride di questo anno.
Sabato 29 giugno si svolgerà il Pride. Come è nato il programma di questo anno?
Sì, finalmente ci siamo! La preparazione di un evento come il Pride richiede moltissimo impegno e lavoro, e siamo davvero felici di essere arrivat* alla vigilia con un programma che ci convince molto. Durante i mesi scorsi ci siamo interrogat* su quali contenuti volevamo portare al Pride, intendendo con questo non solo le due giornate finali, quelle del 28 e 29 giugno, ma anche le diverse tappe del percorso che ci ha condotto a questo momento. Abbiamo ritenuto necessario in primo luogo darci un documento politico, un manifesto che riassumesse con chiarezza il nostro posizionamento. Nelle due edizioni precedenti era mancato questo passaggio, oggi invece c’è e testimonia il lavoro di riflessione e analisi svolto dalla nostra comunità durante quest’ultimo anno. Lo slogan che abbiamo scelto per il Ragusa Pride 2024, “È questo il fiore”, è un richiamo diretto e inequivocabile al nostro essere antifascist, eredi delle lotte per i diritti e le libertà di chi ci ha preceduto. Oggi più che mai, in questi tempi bui della nostra democrazia, quando i diritti ci vengono sottratti un pezzo alla volta, pensiamo che sia importante dirlo a chiare lettere: il nostro è un Pride antifascista, partigiano e di lotta. Ricordiamo sempre l’altra grande eredità che abbiamo alle spalle, quella dei “moti di Stonewall” del 28 giugno 1969: una scarpa a tacco alto lanciata contro le forze dell’ordine che vessavano e reprimevano le persone Lgbtqia+ a Manhattan. Tutto è partito da lì, e non è un caso se per il Ragusa Pride 2024 abbiamo scelto proprio le date del 28 e 29 giugno, un compleanno che vogliamo festeggiare con orgoglio e gioia. Infine, c’è un’altra resistenza alla quale ci sentiamo vicin, quella del popolo palestinese, vittima di un genocidio che molte persone si ostinano a negare, e che noi invece vogliamo denunciare a gran voce perché il nostro Pride è intersezionale. “No Pride in Genocide” sarà uno dei cartelloni che porteremo in piazza per dichiarare la nostra solidarietà alle persone palestinesi. La loro resistenza è anche la nostra.
Ecco, il programma di quest’anno è una diretta conseguenza di questo posizionamento.
Cosa è previsto per l’evento?
Il 28 giugno, dalle 20.30, l’appuntamento è allo Spuma di Marina di Ragusa. Nella prima parte della serata conosceremo la testimonial del Ragusa Pride 2024, Lilith Primavera. Lilith è un’artista e attivista transfemminista e per i diritti delle persone Lgbtqia+, e aver scelto lei come testimonial si inscrive molto bene in quei contenuti cui accennavo prima. Oggi le persone della nostra comunità, e le persone trans*, non binarie o gender fluid in particolare, stanno fronteggiando attacchi continui alla loro autodeterminazione da parte della destra reazionaria e autoritaria al governo. Basti pensare alle ispezioni all’ospedale Careggi di Firenze, una delle poche strutture in Italia, se non l’unica, nella quale le persone giovani sono state accompagnate nei percorsi di affermazione di genere senza dover subire violenza medica e pressioni psicologiche. Invitare Lilith al nostro Pride, così come l’anno scorso i Papà per Scelta, per noi significa contribuire a dare una narrazione diversa da quella mistificante della destra.
Sempre il 28 sera, dopo il momento di dialogo con Lilith, ci sarà la proiezione del suo cortometraggio “Petricore” e poi il djset Italodisco sempre a sua cura. Sarà un’occasione di incontro e di festa per prepararci alla parata di sabato.
L’appuntamento del 29 giugno è alle 17.30 a Marina di Ragusa in via Porto Venere, da lì il corteo si muoverà verso Piazza Torre facendo una fermata a Piazza Malta durante la quale sarà letto il documento politico. A Piazza Torre ci saranno alcuni interventi dal palco e poi il concerto dei Mazinga Cartoons Band. A seguire djset di Mattia Terranova.
Come si è svolta l’organizzazione del Pride e come avete coinvolto la comunità?
Questa terza edizione del Ragusa Pride ha avuto una gestazione differente rispetto alle due precedenti. Infatti, da quest’anno, l’intera organizzazione è stata presa in carico da Arcigay Ragusa. Abbiamo avviato un percorso di coinvolgimento di tante persone della comunità Lgbtqia+ e delle realtà a noi vicine sin dai primi mesi di quest’anno, attraverso incontri e laboratori di costruzione del Pride. Il documento politico è nato proprio da uno dei Pride Lab, e cioè dal confronto sui temi che ci stavano a cuore e che ci sembrava urgente portare in piazza. Durante l’ultimo anno, inoltre, Arcigay Ragusa ha intessuto una fitta rete di relazioni e alleanze con molte realtà del territorio provinciale, come Cgil, Anpi e le diverse associazioni che fanno parte della Rete 25 Novembre. Tutte realtà alleate che ci sostengono e che saranno in piazza insieme a noi. Lo diciamo sempre: il Pride è di tutt* coloro che si riconoscono nei valori di uguaglianza, autodeterminazione e rispetto delle diversità.
Come si svolgerà l’evento? Sono previsti interventi?
Abbiamo previsto alcuni interventi dal palco di Piazza Torre, perché riteniamo importante dare voce alla pluralità di associazioni e persone che ci accompagnano durante i nostri percorsi politici e con cui condividiamo le lotte di tutti i giorni. Quest’anno non ci saranno interventi istituzionali, invece, perché abbiamo preferito dare voce a chi di solito non ne ha, a chi non sta sotto i riflettori.
Quali sono le criticità che avete affrontato durante l’organizzazione?
Non parlerei di criticità, perché non ce ne sono state. Abbiamo avuto una risposta positiva da parte di alcune amministrazioni locali (a dire il vero non tutte), da parte degli sponsor e, soprattutto, da parte della comunità. Forse ciò su cui occorre lavorare di più il prossimo anno è attivare un coinvolgimento ancora più ampio e più deciso. È importante che passi il messaggio che l’adesione al Pride non può essere solo formale e non può esaurirsi in una giornata di piazza, ma che deve essere sostanziale, ovvero concretizzarsi in azioni positive e politiche attive per il riconoscimento dei diritti delle persone Lgbtqia+. Per questo nel documento politico abbiamo inserito alcune richieste specifiche rivolte alle pubbliche amministrazioni, come l’istituzione dei registri comunali di genere e l’adozione di protocolli per la carriera alias in tutti i settori del pubblico. Speriamo che ai patrocini e alla presenza in piazza seguano azioni coerenti nel prossimo futuro da parte di chi ci amministra.
Quali sono le principali sfide che la comunità LGBTQIA+ deve affrontare nella vostra città?
Raggiungere chi ancora vive nel nascondimento, chi si trova in difficoltà, chi non si sente liber* di essere ciò che è. Viviamo in una provincia piccola e per certi versi conformista. Molte persone si rivolgono ad Arcigay Ragusa per chiedere un supporto nei percorsi di affermazione di sé, della propria identità sessuale. Abbiamo attivato due servizi di ascolto, psicologico e legale, proprio per offrire sostegno a chi lo cerca, ma la vera sfida è raggiungere chi non lo cerca nemmeno, magari perché si sente intimorit, prova vergogna o senso di colpa. Ecco, un’immagine che mi piace molto usare è questa: Arcigay è una comunità in movimento, nel senso letterale di voler andare verso l’altr, per raggiungere tutt*, soprattutto chi vive ai margini. Vogliamo odorare di strada e di periferia, di vita vissuta. Per me, per noi, questo è l’attivismo politico, andare verso.