Schlein e Conte e la promessa di diritti al Napoli pride park
Vincenzo Sbrizzi
Hanno preso impegni e ricevuto l’appoggio di centinaia di persone che si sono ritrovate nelle loro parole. Il tema dei diritti della comunità di Lgbtqia+ deve essere alla base della loro piattaforma politica ed è quello che Napoli ha chiesto loro. È stato un successo l’incontro al Pride Park di Napoli che ha visto protagonisti la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, il presidente del M5s, Giuseppe Conte e il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Ad accoglierli sul palco allestito all’interno dell’albergo dei poveri, dinanzi a una platea gremita, c’era Antonello Sannino, presidente di Antinoo Arcigay Napoli e ideatore dell’Onda Pride. È stato lui a introdurre il dibattito e a stimolare i relatori ricordando il ruolo che ha avuto Napoli nella lotta per il riconoscimento dei diritti Lgbt e in generale le sue profonde radici antifasciste. Ad aprire le danze è stato il padrone di casa, il sindaco Manfredi che ha spiegato che “il Pride è una cosa molto importante per la città di Napoli e per questo la sosterremo fortemente. Napoli non è una città qualsiasi. Storicamente ha considerato la diversità come un valore e non come un problema. Qualcosa in più e mai in meno. È stata sicuramente un’avanguardia delle società inclusive e si sa che sono queste le società più sicure e quelle che crescono più velocemente”. Manfredi ha poi ricordato il ruolo di Napoli nella resistenza e la sua capacità di liberarsi da sola dal Nazifascismo con le Quattro giornate. È partita con un’accorata autocritica, invece, Elly Schlein che ha sottolineato come “al centrosinistra serve più coraggio che negli scorsi anni è mancato. Anche al partito che dirigo è mancato e dobbiamo fare autocritica. L’Italia però è finita dietro all’Ungheria per la tutela dei diritti Lgbtqia+ ed è provato che dove mancano questi diritti siamo di fronte a società più violente”. Dopo aver ricordato i crimini d’odio e per questo anche l’uccisione di Maria Paola Gaglione, ha spiegato quanto sarebbe stato importante approvare la legge Zan approvata in parlamento. È poi passata ad elencare i provvedimenti che servono. “La prima cosa da approvare è una legge contro l’odio verso le persone Lgbt, perché certi crimini non possono restare impuniti. Poi abbiamo diritto a superare le unioni civili con l’approvazione del matrimonio egualitario. Infine una legge per le adozioni per le coppie omogenitoriali”. Infine ha lanciato l’allarme su un tentativo fatto dalle destre. “Non credete a chi dice che i diritti civili vengono dopo i diritti sociali. Non esistono gli uni senza gli altri. Diffiidate dalla destra che vuole creare una gerarchia dei diritti. Io sono sicura che domani Napoli sfilerà compatta ma io voglio mandare un pensiero anche a chi non sfilerà perché non riesce ancora a farlo. Siamo accanto a voi. Davanti all’omofobia sono gli omofobi a doversi vergognare, è questo l’obiettivo che dobbiamo raggiungere”. La parola è poi passata al presidente Conte che ha posto l’accento sulla necessità di creare “oltre alle norme anche un percorso culturale. È fondamentale far capire alle persone che non si lavora per i diritti di una parte ma per il riconoscimento dei diritti della persone. Abbiamo il diritto di essere amati per come siamo e non per come ci vogliono”. Anche lui ha posto l’accento sulla necessità di superare le unioni civili con il matrimonio egualitario e poi ha ricordato come Stefano Rodotà abbia parlato del diritto delle famiglie, “perché non esiste un solo tipo di famiglia, quella tradizionale, ma tanti tipi di famiglie, tutte di pari valore”. Ha fatto accenno, infatti, alla vicenda di Luca Trapanese e poi ha ricordato l’impegno della deputata Gilda Sportiello che era presente in platea. Con lei anche Roberto Fico e Salvatore Micillo, e l’assessore comunale alle Pari opportunità, Emanuela Ferrante, del Movimento, mentre per il Pd c’erano, tra gli altri, il deputato Marco Sarracino e l’assessore alle attività produttive Teresa Armato, oltre a Loredana Raia. Conte ha, infine, posto l’accento sui passi indietro che rischia la legge sull’Interruzione volontaria di gravidanza e ha spiegato che per diminuire la violenza di genere è necessaria l’approvazione di un “reddito di libertà”. Il dibattito è proseguito grazie agli accorati interventi di Ileana Capurro(Associazione Trans Napoli) e Chiara Piccoli (ALFI Le Maree) che hanno chiesto interventi concreti e immediati ai politici. L’appuntamento si è concluso con un filmato che ha ricordato il ruolo dei femminielli durante le quattro giornate di Napoli e con un bagno di folla e foto per i protagonisti della serata.