Salvatore Piro
Il parlamento del Ghana ha approvato un nuovo disegno di legge che intensifica la repressione dei diritti delle persone Lgbtq+ Nel Paese dell’Africa occidentale, gli omosessuali erano già punibili fino a tre anni di carcere, ma con la nuova legge saranno comminati cinque anni di detenzione a quanti promuoveranno o sosterranno “attività Lgbtq+”. Dopo il voto in parlamento, il disegno di legge sarà presentato al presidente Nana Akufo-Addo, che avrà sette giorni per approvarlo o respingerlo.
La nuova azione discriminatoria d’iniziativa parlamentare accresce l’allarme per il rispetto dei diritti umani, e soprattutto della comunità Lgbtq+, in Africa. Secondo l’ultimo rapporto diffuso in merito da Amnesty International 31 stati dell’Africa criminalizzano i comportamenti delle persone Lgbtqia+.
In particolare, Amnesty International ha evidenziato come il “2023 sia stato un anno estremamente negativo”. In diversi casi, infatti, le leggi sono state “abusivamente impiegate per perseguire e emarginare le persone Lgbtqia+, mettendo in luce una preoccupante inclinazione all’uso degli strumenti legali come mezzi di oppressione”.
Il record lo ha stabilito l’Uganda. Le relazioni omosessuali erano già vietate, ma le autorità hanno approvato una nuova Legge contro l’omosessualità, che prevede addirittura la pena di morte in caso di “omosessualità aggravata”. “Anche il parlamento del Kenya – si legge ancora nel rapporto di Amnesty International – si appresta a discutere un atto discriminatorio, la Legge sulla protezione della famiglia”. La bozza vieta le relazioni omosessuali consensuali, i matrimoni omosessuali e le attività di sensibilizzazione.
Omofobia è in aumento anche nello Zambia, dove viene dato spazio a “iniziative cariche di odio”.