Vincenzo Sbrizzi
Il meglio della musica nazionale sarà al Milano Pride il prossimo 29 giugno. Artisti di altissimo livello saranno accanto alla comunità Lgbtqia+ per rivendicare i diritti che, mai come in questo momento nel nostro Paese, sono a rischio. Nonostante questo la Regione Lombardia ha negato il patrocinio definendo “divisivo” l’evento. Una presa di posizione completamente opposta allo spirito della manifestazione che unisce tante associazioni e istituzioni locali insieme ad artisti intorno ai diritti civili. Dell’organizzazione della giornata e degli ospiti abbiamo parlato con Alice Redaelli, ufficio stampa del Milano Pride, che ci ha fornito tutti i dettagli e ci ha raccontato quali sono gli obiettivi dell’evento di quest’anno.
Partiamo da quando e dove? Cosa è previsto per il Pride di quest’anno?
Il Milano Pride ha sicuramente il suo momento di maggior visibilità nella parata e nell’evento finale, che si terrà quest’anno il 29 giugno. Ma come sempre alcuni dei nostri cuori politici, oltre che il 29, si vedranno battere in giro per la città: le nostre Pride Square tornano dal 26 al 28 giugno, un festival di eventi e iniziative diffuso in tre piazze nel quartiere di Porta Venezia. Qui per tre giorni si alterneranno talk, dibattiti, politica e diritti, ma anche arte e cultura. Presente inoltre un essenziale presidio su salute e prevenzione, con test Hiv, rapidi, anonimi e gratuiti. L’intero programma è visibile qui o sui nostri social.
Il programma del 29 giugno prevede il ritrovo alle 15 in via Vittor Pisani (davanti a Stazione Centrale), per poi partire alle 15 e 30 – direzione Arco della Pace. Qui al termine della parata, dalle 18, si terrà il grande evento finale: ascolteremo le rivendicazioni della comunità LGBTQIA+, le voci delle associazioni, i saluti delle istituzioni. Previsti gli interventi di numerosi attivisti internazionali. A seguire celebriamo insieme il Pride in piazza con musica e tanti artisti che, a titolo gratuito, ci portano la loro arte. Alcuni nomi: Francesca Michelin, Karma B, BigMama, Orietta Berti, Michele Bravi, Beatrice Quinta, Clara. Presentano l’evento: Marta Pizzigallo, Francesco Cicconetti, Kaze, Edoardo Zaggia, Fabrizio Colica.
Qual è l’obiettivo principale del Pride della vostra città?
Il Milano Pride è prima di tutto una celebrazione di libertà. La nostra manifestazione si pone sempre come uno degli obiettivi principali il dialogare con tutta la città, coinvolgerla, renderla partecipativa, e parlare di temi che toccano tutte le minoranze, non solo quelle LGBTQIA+, nell’ottica intersezionale in cui crediamo molto. Da diversi anni inoltre abbiamo fatto la scelta di ragionare non solo in ottica intersezionale, ma anche internazionale, donando la nostra vibilità e dando voce anche a quelle comunità di Paesi (vicini e lontani) che vivono situazioni di estrema emergenza e che necessitano di essere ascoltate. Negli anni abbiamo infatti avuto con noi persone attiviste da Ucraina, Russia, Georgia, Egitto, Tunisia e quest’anno parleremo dello stato dei diritti in Cina e in Palestina.
Come coinvolgere la comunità locale alla partecipazione?
Lavoriamo per quasi un anno per creare tutto quello che è il Milano Pride, creando reti, incontrando nuove realtà, scambiandosi informazioni con attivisti, associazioni, quartieri e così via. Il nostro Pride Month infatti è un calendario di iniziative diffuse su tutta la città, dove è proprio poi la città a partecipare: gli eventi vengono proposti da librerie, associazioni, cinema, aziende, locali e tutti insieme creano un calendario popolato in maniera collettiva (l’anno scorso abbiamo avuto 150 eventi, chissà quanti saranno quest’anno!).
Ci sarà una madrina o un padrino del Pride?
Il Milano Pride non ha una madrina/padrino. Sul palco, oltre alle persone protagoniste – attivisti, associazioni, le comunità minorizzate – abbiamo a un team di persone alla conduzione, che decidono di collaborare con noi nella creazione di questo grande evento, e abbiamo diversi ospiti – artisti, comici, attori – che ci portano la loro arte e musica. Tutte le persone coinvolte lo fanno a titolo gratuito, non finiremo mai di ringraziarle.
La parte “ludica” o un party conclusivo?
L’evento finale include una parte di festa e celebrazione, in piazza insieme a chiunque voglia partecipare. Questa celebrazione, pubblica e gratuita, insieme fino a tarda notte nello stesso luogo dove abbiamo appena ascoltato le rivendicazioni del Pride è uno dei nostri segni distintivi. Vi aspettiamo in Arco della Pace il 29 giugno dalle 18 fino all’1 di notte.