Claudio Finelli
Questa mattina, dai post che si susseguivano sui canali social di tante attiviste e attivisti della comunità Lgbt, abbiamo appreso della scomparsa di Luigi Carollo, militante storico di Arcigay, ideatore e coordinatore del Palermo Pride. Carollo si era impegnato peraltro anche politicamente nelle file di Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana e Sinistra Comune. Alle elezioni regionali del 2017, Carollo si era candidato nella lista “I cento passi” di Claudio Fava.
Tra i molteplici messaggi affranti, riportiamo quelli di Vladimir Luxuria (mi mancherai #rip Luigi Carollo), dello storico militante Giovanni Caloggero ( “Un punto di riferimento non solo per Palermo ma per tutta la Sicilia e tutti noi!”), del giornalista, latinista e scrittore Francesco Lepore (“Ciao, Luigi caro: sit tibi terra levissima”), del docente, militante e scrittore siciliano Dario Accolla (“In tempi oscuri come questi si spegne un’altra luce militante di cui avremmo avuto ancora bisogno”) e del Presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, Mario Colamarino (“Sono addolorato per l’improvvisa scomparsa di Luigi Carollo, coordinatore del Palermo Pride e attivista di lungo corso.”).
Raggiungiamo telefonicamente la vicepresidente nazionale di Arcigay, Daniela Tomasino, da anni impegnata anche con Arcigay Palermo, per un vibrante ricordo dell’attivista prematuramente scomparso che riportiamo di seguito:
Stamattina ci ha lasciato Luigi Carollo, coordinatore del Palermo Pride.
Luigi era un attivista del movimento LGBTQIA+ da molti anni. Negli anni ’90 era stato presidente di Arcigay Palermo e aveva fatto parte della segreteria nazionale di Arcigay, durante la presidenza di Franco Grillini. Si era allontanato da Arcigay per divergenze politiche, e nel 2006 aveva contribuito a fondare l’associazione Articolo 3, una delle realtà che nel 2009 ha dato vita al Palermo Pride. Del Palermo Pride, Luigi era stato l’ideatore: si parlava da tempo di provare a organizzare un Pride in città, ma è stato Luigi quello che ci credeva più di tutti, e che è riuscito, testardamente, a convincere tutti.
E il Palermo Pride da lui è stato fortemente influenzato: il primo evento del Pride è stato un incontro con gli operai della Fiat di Termini Imerese, che affrontavano allora i primi licenziamenti in vista della chiusura dello stabilimento. Il Palermo Pride sin da allora è diventato la casa di tutti i movimenti e di tutte le battaglie: un movimento profondamente intersezionale, in grado di mobilitare e accogliere tutte le anime della città.
Luigi, che è stato anche un dirigente di Rifondazione comunista, Sinistra italiana e Sinistra comune, era un militante preparato, appassionato e lucido, con una visione sempre straordinariamente acuta e lungimirante. Aveva la capacità di parlare con tutti, e di stabilire legami profondi che andavano al di là dei conflitti politici, e possedeva una rara capacità oratoria.
Negli ultimi anni si era speso molto anche per gli Stati Genderali, nella convinzione che fosse indispensabile uno spazio nazionale di confronto sui temi del movimento LGBTQIA+.
Sabato scorso, subito prima del Consiglio Nazionale di Arcigay, doveva partecipare a un incontro tra i vertici dell’associazione nazionale e l’assemblea del Palermo Pride. Ma stava male e non si è fatto vedere. Domenica sera abbiamo appreso che poche ore prima era stato ricoverato e operato d’urgenza: purtroppo si trattava di un tumore, che non ha lasciato speranze.
Luigi Carollo lascia un vuoto enorme tra chi lo ha conosciuto ed ha avuto modo di apprezzarne l’incredibile valore: abbiamo perso una guida e un punto di riferimento.