Sharon Santarelli
«I diritti che non sono per tutt* hanno un altro nome: si chiamano privilegi — è il claim di battaglia del coordinatore del Torino Pride Luca Minici — Come abbiamo scritto sul nostro manifesto siamo persone che amano e persone che lottano. […] Useremo tutto le forme che ci appartengono — è la promessa — scomode, gioiose, rumorose, favolose e scandalose. Urleremo forte per farci sentire da ogni persona e dalle istituzioni a ogni livello, perché questo è il Pride: un grande atto di affermazione, d’amore e di lotta».
Il super ospite, che si esibirà sul palco di piazza Vittorio è Michele Bravi, vincitore di X-Factor nel 2013. Dopo la parata che sta invadendo le strade di Torino, il Pride si concluderà al Centralino Club, dove nei cortili e negli spazi interni si svolgerà un party che andrà avanti tutta la notte.
Durante il percorso e alla festa serale al Centralino sono previsti anche punti di “scarico sensoriale” (aree tranquille di decompressone), distribuzione di tappi per orecchie, servizi igienici accessibili. É presente un’area dedicata al test rapido per Hiv e sifilide con personale sanitario dedicato.
Quest’anno, per la prima volta l’associazione Aglietta non partecipa. La decisione, spiegano, è stata presa «per supportare il grido d’allarme dell’associazione ebraica queer Keshet Italia sull’atteggiamento escludente dei pride nei confronti delle persone ebree».
Non saranno presenti neppure +Europa Torino, Italia Viva Torino, l’Associazione Marco Pannella di Torino, l’Associazione Italia Israele, e Gruppo Sionistico Piemontese.
Come ogni anno il corteo porta con sè le invitabili polemiche.
Nella notte, lungo il percorso del Pride sono comparsi degli adesivi: “L’unico orgoglio è quello nazionale”. Così recitano le scritte firmate dal gruppo identitario di estrema destra La Barriera, con una bandiera italiana e quella arcobaleno coperta da una X.
Nonostante le polemiche, Vladimir Luxuria ed il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo, in testa al corteo, stanno sfilando insieme a migliaia di persone e a molti attivisti per le strade della città della Mole.
Quella del Pride é e deve essere una giornata per ricordare a tutti l’importanza dei diritti e del loro rispetto; non certo l’ennesima occasione per polemiche sterili e non costruttive.