Claudio Finelli
Quest’anno, come vi sarete sicuramente accorti, la trasmissione fissa del primo gennaio, Danza con me, condotta per sei anni di fila, con grande successo, da Roberto Bolle, non è andata in onda.
La cancellazione dello show di Bolle era stato annunciato, qualche giorno fa, da un servizio di Vanity Fair: la Rai cancellando Danza con me, nonostante il continuo successo di ascolti, avrebbe – secondo Mario Manca di Vanity Fair – operato una scelta assurda.
All’indomani dell’inizio di questo 2024, ci chiediamo dunque, quale ratio abbia potuto suggerire ai vertici Rai di cancellare il programma della grande étoile italiana.
In rete, qualcuno avrebbe azzardato addirittura l’ipotesi che la cancellazione sia attribuibile alla presunta omosessualità di Bolle, “poco in linea” con l’ideologia del governo e dunque della televisione di stato.
Ovviamente, il bravissimo e bellissimo Roberto Bolle non ha mai fatto coming out, sebbene sia stato talora fotografato a sorpresa con presunti compagni.
Se la ragione che ha spinto i vertici di Mamma Rai a chiudere la trasmissione sia davvero da rintracciarsi nel presunto orientamento sessuale del conduttore, questa sarebbe anche la “prova provata” di come nessuno, nonostante fama e notorietà, sia davvero a riparo di forme di esclusione e stigma e di quanto, dunque, sarebbe sempre più importante in questo preciso momento storico, soprattutto per chi occupa posizioni di rilievo mediatico, come Bolle, esporsi in maniera rivendicativa e partecipare attivamente alle lotte per l’affermazione e la tutela dei diritti delle persone Lgbt+.