Salvatore Piro
“Il prossimo passo? La benedizione in Chiesa di due persone che si amano. Anche se sono dello stesso”. A dirlo è il prete anticamorra Don Ciro Cozzolino, referente dell’associazione Libera di Torre Annunziata. Questo il suo commento principale rilasciato a Radio Pride subito dopo l’apertura “rivoluzionaria” concessa da Papa Francesco a trans e gay. Nulla osta che anche i transessuali possano chiedere e ricevere il battesimo. Possono anche essere padrini e testimoni di nozze in chiesa. Via libera anche a padrini omosessuali che convivono con un’altra persona, basta che conducano “una vita conforme alla fede”.
“Le aperture del Papa verso le persone transgender e omosessuali rappresentano un passo enorme” prosegue Don Ciro Cozzolino, ex parroco della SS. Trinità in via Gino Alfani “una chiesa dove c’è veramente uno spazio per tutti. Il segnale nuovo è dettato dall’importanza che si è riconosciuta all’amore. Senza se e senza ma”. “Il Santo Padre – prosegue Don Ciro – lo avrebbe fatto anche prima, ma ha dovuto affrontare molte resistenze”.
Resistenze che il prete anti-camorra, da sempre vicino ai legittimi diritti rivendicati anche in Chiesa da persone trans e gay, identifica in “quelle venute da quei soliti circoli tradizionalisti. Ovviamente, la mia visione è limitata, però credo che un prossimo passaggio importante potrebbe essere rappresentato dalla possibilità di concedere la benedizione a due persone che si amano. Anche se dello stesso”.
Don Ciro Cozzolino, tuttavia, non si limita alla mera benedizione da concedere. “Servirebbe anche una richiesta di perdono – conclude per noi di Radio Pride – per tutte le sofferenze provocate dalla chiusura ideologica a tante persone transgender e omosessuali che si sono sentite ‘sbagliate’ e non accolte. Questa ultima apertura del Papa, sicuramente, segna un significativo cambio di rotta”.
In foto Don Ciro Cozzolino con gli attivisti e le attiviste LGBTQI+, a termine della veglia contro l’omotransfobia dello scorso 17 maggio.