Salvatore Piro
“Sono stata malissimo. Ora, dopo la violenza subita, mi sento insicura. Ho molta paura, non ho fiducia. Io e la mia amica temiamo altre ripercussioni. Abbiamo paura anche di girare per strada da sole a Napoli”. Questa la drammatica testimonianza di Michela (nome di fantasia), la ragazza trans 25enne, originaria di Roma, stuprata nella notte tra giovedì e venerdì scorsi in un appartamento ai Quartieri Spagnoli da un branco di 5 perone. Tra questi, due giovanissimi, appena 19enni, e un 40enne, molto probabilmente conosciuti poco prima della violenza all’interno di un bar.
Michela è stata violentata. Una sua amica, anche lei romana e in vacanza a Napoli, avrebbe subito un tentativo di violenza. Abbiamo intervistato Michela, ancora tremante e quasi in lacrime mentre, in compagnia della sua amica, si trovava presso la sede di Antinoo Arcigay Napoli, ascoltata e accudita da Daniela Lourdes Falanga, responsabile per le politiche trans della stessa associazione.
“Sono entrambe sfinite. Hanno anche bisogno di mangiare. Adesso, le porterò a mangiare una pizza da Sorbillo. Dopo cena, penseremo a trovare un alloggio alternativo per trascorrere la notte. Le vittime, ovviamente, hanno paura di rientrare in quell’appartamento” ci ha detto Daniela Falanga, nel frattempo raggiunta telefonicamente.
“Non dobbiamo lasciarle sole – ha concluso Falanga – un altro dramma è rappresentato dal fatto che tra gli autori delle violenze figurino dei ragazzi giovanissimi. Non dobbiamo abbassare la guardia contro vicende del genere: testimoniano quanto le donne trans continuino ad essere delegittimate nel loro semplice desiderio di sentirsi loro stesse”.