A 86 anni si spegne Silvio Berlusconi, e lascia dietro di sé oltre 30 anni di dichiarazioni sulla comunità LGBT+.
Berlusconi è l’uomo che, con 3339 giorni complessivi, è rimasto in carica più a lungo nel ruolo di Presidente del Consiglio.
Se ne è andato lasciando alle spalle non soltanto una carriera politica definita da qualcuno “brillante e di forte ispirazione” ma anche trentasei procedimenti giudiziari e quattro anni di reclusione resi poi in affidamento ai servizi sociali. L’Italia è uno di quei paesi in cui i diritti civili non hanno alcuna valenza, ma dove un individuo come Berlusconi interdetto (seppur temporaneamente) ai pubblici uffici è riuscito a tornare addirittura candidabile nel 2018 e ad ottenere nel 2022 un posto al Senato.
“Quello che ho fatto è stato per bontà, poi se a volte mi capita di guardare una bella ragazza… meglio essere appassionato di belle ragazze che essere gay“.
Le sue dichiarazioni contro e sulla comunità LGBT+ hanno incendiato il web per almeno quindici anni, un periodo di tempo infinito ma comunque insufficiente a smuovere le coscienze della politica italiana. Il suo partito, Forza Italia, continua imperterrito a promulgare una politica di odio omolesbobitransfobico.
Dopo l’approvazione del disegno di legge sulle unioni civili del 2018, Silvio Berlusconi giurò solennemente di volerne modificare i valori e le basi egualitarie sulle quali si fondava, dichiarando: Sono leggi sbagliate, alle quali ci siamo opposti con chiarezza, pur rispettando la libertà di coscienza dei nostri parlamentari su temi etici così complessi e delicati. Non abbiamo cambiato idea, quindi è naturale che nella prossima legislatura, se come credo avremo la maggioranza, le modificheremo. Questo non significa necessariamente tornare alla situazione di prima; significa, per quanto riguarda le unioni civili, definire chiaramente la funzione sociale del matrimonio fra un uomo e una donna, orientato alla procreazione e all’educazione della prole“.
Nel 2020 si è scagliato contro il DDL Zan: “La legge sull’Omofobia rappresenta un passo indietro sul piano della libertà d’espressione che un movimento liberale come Forza Italia non può condividere né sostenere“. “In questi giorni i nostri rappresentanti in Commissione Giustizia alla Camera hanno svolto un prezioso lavoro per limitare i danni della nuova disciplina, ma il testo è comunque lontanissimo dalla nostra cultura giuridica dei diritti e delle garanzie. Per questo il voto di Forza Italia non potrà che essere contrario“ . “Garantiremo naturalmente – come sempre accade in queste materie – la libertà di coscienza di chi volesse votare in dissenso dal gruppo, ma posizioni individuali, certamente legittime in un grande partito liberale, non costituiscono la linea del nostro Movimento“ aggiungendo, qualche mese dopo, che “(il DDL ZAN è) inutile, perché già le leggi esistenti colpiscono ogni forma di discriminazione, e pericoloso, perché può essere interpretato in modo da istituire veri e propri reati di opinione“.
Dalla non accettazione della comunità LGBT+ allo screditamento delle sue istanze, Silvio Berlusconi ha da sempre rappresentato le vesti di un nemico per l’avanzamento della nostra battaglia per l’ottenimento dei diritti civili e politici.
Negli ultimi anni aveva stretto una forte amicizia con Putin che ha da poco definito “un amico vero”: la rivoluzione liberale che tanto aveva millantato nel 1994 si è rivelata un modello insostenibile per la comunità dei discriminati e per quelle minoranze che hanno visto lo stesso Berlusconi sottomettere anche pubblicamente le istituzioni.
Qui di seguito alcune sue dichiarazioni sulla comunità LGBT+:
In Italia sono santificati solo i comunisti e i gay. 2005
Le unioni di fatto non si possono negare, ma non c’è bisogno di intervenire con una legge. Meglio regolamentarli attraverso il codice civile. 2006
Meglio occuparci di infrastrutture e trasporti che di omosessualità. 2008
Eluana Englaro deve essere tenuta in vita, potrebbe avere un figlio. 2009
Ragazzi se tutto va bene mi sa che veramente ve le porto le veline, le minorenni, altrimenti ci prendono tutti per gay. 2009
Meglio essere appassionato di belle ragazze che essere gay. 2010
Io non so dire dei no. La mia fortuna è stata che nessun gay è venuto mai a farmi una proposta perché alla terza volta avrei chiesto di spiegarmi tecnicamente come si fa e ci sarei stato. 2010
Le accuse dalla sinistra sono state tante, le uniche che mancano sono quelle di essere gay e rubare i soldi agli italiani.
Favorevole alle unioni civili ma non al progetto di legge Cirinnà perché questo presenta troppe criticità. 2014
(Rivolto a un bambino) Togliti l’orecchino, è da femmina. 2018
(Il DDL Zan è) inutile, perché già le leggi esistenti colpiscono ogni forma di discriminazione, e pericoloso, perché può essere interpretato in modo da istituire veri e propri reati di opinione. 2020
Nausica Federico
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