Claudio Finelli
Attraverso il proprio profilo Instagram, nella serata di ieri, due ragazze trans, hanno denunciato la gravissima aggressione transfobica subita sabato sera da parte di un “branco”, a Castiglione in Teverina, in provincia di Viterbo, dove si erano recate per partecipare alla tradizionale festa del vino.
Secondo quanto riportato dai post, corredati da immagini che documentano la presenza di lesioni, le due ragazze, dopo esser state oggetto di apprezzamenti da parte dei ragazzi, sarebbero state aggredite fisicamente, riportando anche ferite al viso. Ad una delle due, il “branco” avrebbe perfino spezzato un dente.
Secondo quanto riportato dalle due vittime, il gruppo di “bulli” sarebbe stato composto da ragazzi molto giovani, massimo ventenni. Nessun cittadino, testimone della violenza, avrebbe fatto nulla per fermare l’aggressione e soccorrere le due ragazze.
Sul suo profilo social, una delle due ragazze scrive: “Dopo aver chiamato i carabinieri e la sicurezza nessuno è stato in grado di fermare mezzo co… del branco, soffermandosi sul fatto che avevamo un aspetto ‘provocatorio’. Educate i vostri gran figli e insegnategli a rispettare donne come noi, non solo in casa ma anche per strada, a una festa. Fate schifo“.
L’altra, sempre sui social, aggiunge: “Dieci ‘uomini’ su due ragazze in mezzo a una piazza piena di gente, nessuno che avesse detto mezza parola o fosse intervenuto. L’unica domanda che si facevano le pecore era capire se fossimo donne o trans. Ma d’altronde come ci si può aspettare altro. Fate ribrezzo“.
Il sindaco di Castiglione in Teverina, Mirco Luzi, stigmatizzando in maniera netta la violenza denunciata dalle due ragazze ed esprimendo vicinanza alle vittime, ha auspicato che l’Autorità Giudiziaria faccia presto piena luce sull’accaduto.
Pronta la reazione del comitato Arcigay di Viterbo che, commentando la violenza alle due ragazze trans, ha precisato che quanto accaduto si configura come un chiaro episodio di violenza transfobica che non può essere considerato e quindi derubricato alla stregua di una semplice lite. Nel medesimo comunicato, l’Arcigay di Viterbo precisa di essersi tempestivamente messo in contatto con le due ragazze trans, fornendo loro tutto il supporto necessario.
“Questa escalation di violenza nei confronti delle persone LGBT+ – si legge nel comunicato che ricorda anche l’aggressione omofobica consumatasi a Roma meno di un mese fa – è un evidente segnale di degenerazione sociale e di un’inarrestabile spirale di odio che sta dilagando alimentata da una chiara narrazione politica che guarda alle diversità come un pericolo e non come una ricchezza.”
Per Radio pride, abbiamo chiesto a Lillo Di Mauro, intellettuale Lgbt+ e autorevole riferimento politico sul territorio, una dichiarazione sulla brutale aggressione denunciata dalle due ragazze.
“Questa ennesima aggressione è il frutto della subcultura, di strati non più marginali di adolescenti sempre meno scolarizzati, che crescono su falsi valori consumistici e che sono soprattutto vittime della demagogia di personaggi che si riconoscono in una cultura di destra estrema, quali Vannacci e molti altri, che hanno sdoganato il razzismo e la violenza contro le donne e tutte le diversità di genere.
I motivi dell’aggressione, come ogni volta, sono da individuare nell’incapacità di questi giovani ineducati di gestire il confronto con le diversità, ne hanno paura. Ciò che più sconvolge è che, a detta delle due ragazze, le forze dell’ordine, invece di tutelare e fermare il branco, l’avrebbe giustificato poiché le vittime avrebbero avuto un aspetto provocatorio. La Tuscia in tal senso è un territorio difficile, per fortuna, lo scorso anno, grazie alle associazioni locali, è stato organizzato il primo Pride nel capoluogo ed eravamo presenti anche io e Franco Grillini”