Vincenzo Sbrizzi
Tante lotte unite tra loro. L’intersezionalità dei diritti per far capire che arretrare su uno, significa perdere anche per gli altri. È questo l’obiettivo del Verona Pride che si terrà il 16 giugno. A partire dalle 15 e 30 è previsto l’appuntamento per poi dare il via al corteo che sfilerà lungo le strade del centro. Si parte dalla “veronetta” fino ad arrivare alla zona sud-ovest della città in un “viaggio” di circa tre ore. Il concentramento è stato deciso in piazzetta Santa Toscana e poi il corteo proseguirà per queste strade: via XX Settembre – ponte Navi – stradone San fermo – stradone Maffei – piazzetta Jones – via degli alpini – piazza Bra – corso Porta Nuova – piazza Pradaval – via Valverde – piazza Santo Spirito – via Scalzi – stradone Porta Palio – via Saffi – via Mura S. Bernardino (per la quale chiederemo autorizzazione ad apporre divieti di sosta) – circonvallazione Maroncelli – bastione San Bernardino. Poi l’arrivo al Mura Pride Fest, previsto per le 19.30 circa. Laura Pesce, responsabile organizzativa, ha spiegato a Radio Pride che la settimana è iniziata “con una serie di eventi pre-pride che mirano a sensibilizzare la cittadinanza e ad approfondire alcune tematiche politiche e culturali che ruotano intorno alla comunità LGBTQIA+. Abbiamo aperto con una novità sportiva, organizzando un torneo di calcetto femminile, che è stato molto apprezzato e partecipato.
Il secondo evento è stato un dibattito sui temi dell’abilismo e dell’intersezione tra identità queer e disabilità. Seguirà un evento di poetry slam e, in collaborazione con il centro di ricerca Politesse (Università degli Studi di Verona), presenteremo una raccolta di testi della studiosa lesbofemminista e queer Liana Borghi. A lei abbiamo fatto alcune domande sull’evento e su cosa si aspettano da questa edizione.
Qual è l’obiettivo principale del Pride della vostra città?
Il nostro comitato, quest’anno, ha sentito l’esigenza di fare il punto, denunciando la deriva neoliberista e conservatrice che sta investendo il nostro paese e non solo. Lo slogan “Siamo vast3: conteniamo moltitudini” riflette le innumerevoli soggettività, sensibilità e istanze di cui è composto il nostro comitato, così come la nostra comunità che vorremmo rappresentare.
Quali sono le principali sfide che la comunità LGBTQ+ affronta nella vostra città?
Ci battiamo ogni giorno per costruire spazi sicuri, per creare una visibilità stabile che non permetta alle istituzioni e alla società di continuare a invisibilizzarci.
Come coinvolgere la comunità locale alla partecipazione?
Continuiamo a sottolineare l’intersezionalità delle lotte per i diritti civili e sociali, costruendo, anche con il percorso di costruzione del pride, una rete che coinvolge circa un centinaio di associazioni, collettivi, sindacati del veronese.
Ci sono state criticità o opposizioni per l’organizzazione?
Questi anni l’amministrazione si sta dimostrando abbastanza di supporto per le iniziative promesse dalla nostra comunità. Speriamo che queste buone pratiche e relazioni siano efficaci e lascino traccia anche nel futuro, anche con un eventuale cambio di colore politico.
Ci sarà una madrina o un padrino del Pride?
Non è prevista la presenza di madrina o padrino.
La parte “ludica” o un party conclusivo?
Non dimentichiamo mai la parte ludica. Sabato 15, per arrivare bell3 carich3 al corteo, dj-set fino a tarda sera in uno storico bar friendly di Verona. Il corteo terminerà con il Mura Pride Fest, un party che si svolgerà in un favoloso spazio sui bastioni di Verona: lì sarà possibile bere, mangiare e ballare fino a tardi.