Giornata particolarmente intensa e ricca di eventi, mercoledì scorso, al Pride Park di Napoli presso il Real Albergo dei Poveri. Tanti infatti e tutti significativi i temi trattati, a partire dal dibattito su “Diversity management e lavoro” che ha visto alternarsi in sala istituzioni di tutela e di controllo: Giuseppe Cantisano per l’Ispettorato Lavoro Interregionale Sud Italia, poi i sindacati con Vera Buonomo per UIL Campania e Salvatore Topo per CISL Campania, le aziende locali e multinazionali con Valeria Cerri per easyJet, Moreno Iachini per Coca-Cola HBC Italia, Emidio Mansi per Pastificio Lucio Garofalo e Aldo Mastellone per Ferrarelle Società Benefit, componenti della società civile e dell’attivismo, Monica Buonanno, autrice di “Siamo solo sognatori abusivi” e Rosa Rubino, attivista trans. A moderare gli interventi, Antonello Sannino (Associazione Antinoo Arcigay Napoli) e Chiara Piccoli (ALFI – Associazione Lesbica Femminista Italiana).
“Parlare di inclusione e diversità non può non toccare temi come gli stereotipi di genere e l’importanza della rappresentazione femminile all’interno delle aziende” ha chiarito Valeria Cerri, che insieme alle altre realtà aziendali ha spiegato al pubblico le buone pratiche e i progetti in corso per il miglioramento della qualità del lavoro e della vita delle persone che gravitano intorno ad esse. In maniera crescente, in effetti, le aziende stanno iniziando a farsi carico della responsabilità di colmare il gender gap presente nel mercato del lavoro. Come dimostrano gli esempi virtuosi illustrati durante il talk. In easyJet, ad esempio, è stata creata una piattaforma per madri e padri che consente di pianificare rotazioni nei turni più favorevoli al bilanciamento vita-lavoro, affinché si possa organizzare la vita familiare in modo più semplice. “Mi sono iscritta ormai alla soglia dei sessant’anni a un corso serale per conseguire il diploma in dattilografia. Adesso, oltre all’attivismo, sono una segretaria che lavora all’interno della coop sociale ‘Dedalus?. Ho potuto realizzare il mio sogno solo oggi perché, a 13 anni, mio padre mi disse che un maschio non poteva ambire a un lavoro da dattilografo” ha spiegato invece Rosa Rubino, attivista trans. La sua testimonianza ha davvero commosso la platea.
A questo primo dibattito è seguito quello su “Diritti umani e flussi migratori” che ha visto l’intervento di autorità, istituzioni, attivist*, enti direttamente coinvolti nel processo di accoglienza. “Rispettiamo i principi e i valori fondanti della nostra Costituzione! Sul campo dell’accoglienza e dell’inclusione, dobbiamo restare sempre attenti. Purtroppo, con il taglio della protezione speciale e l’ultimo decreto legge ‘Cutro’ voluto dal Governo abbiamo fatto un passo indietro in materia di immigrazione. Sentire la Meloni parlare al Senato dei flussi migratori mi ha fatto rabbrividire” ha attaccato con forza Mario Morcone, assessore alla Legalità e Immigrazione della Regione Campania, che ha però aggiunto: “Fortunatamente, in Campania la rete di accoglienza è caratterizzata da una varietà di associazioni e di operatori che vanno solo applauditi. Arci è un esempio virtuoso”. Il dibattito è proseguito con le testimonianze dirette rilasciate da Fatou Diako, Presidente della Consulta degli Immigrati del Comune di Napoli, Nataliya Madelyk, presidente associazione di volontariato “Donne dell’Est” e in rappresentanza della comunità ucraina, Luca Trapanese, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, Valeria Auricchio per Arci Mediterraneo. Con loro anche i sindaci Raffaele Bene (Casoria), Giorgio Zinno (San Giorgio a Cremano). Presente al tavolo anche Virginia Costa, responsabile del Servizio centrale del SAI (Sistema di Accoglienza Integrata): “Il vero scopo dei progetti di accoglienza, che Arci cura da anni con professionalità ed elevati standard qualitativi, è il recupero dell’identità personale dei singoli. Il lavoro dell’operatore? Difficilissimo perchè per svolgerlo al meglio occorre includere, ma rispettando ogni diversità. La Provincia di Napoli, al momento, è all’avanguardia. I posti dedicati all’accoglienza sono oltre 1400. Questo territorio, insomma, ha risposto”. Prezioso anche il contributo offerto da Nadan Petrovic in rappresentanza dell’UNAR, che ha consentito al dibattito di aprirsi a tematiche sovranazionali. Ultima parola all’avvocata e attivista di Antinoo Arcigay Napoli, Mara Biancamano, che da anni lavora allo sportello Migrantinoo. L’avvocata ha denunciato senza mezzi termini: “Mi occupo prevalentemente di migranti LGBTQI+, loro, che scappano da Paesi dove l’omosessualità è reato, sono la vera categoria degli invisibili negli invisibili. Nel modello da compilare in Questura per la richiesta di asilo manca, per esempio, ogni riferimento all’identità di genere. Manca inoltre la formazione specifica sul tema per i mediatori”.
A concludere la quarta giornata del Pride Park di Napoli, un momento di intrattenimento teatrale ma anche di riflessione, con lo spettacolo “Lettera a un giovane amico” di e con Vanni Piccolo, storico attivista del movimento LGBTQIA+. La sei giorni del Pride Park, ricco di eventi, si chiuderà questa sera, venerdì 30 Giugno. La settimana di appuntamenti dedicati allo stato di salute della nostra Costituzione è servita inoltre per approfondire temi quali libertà civili, lavoro, lotta alla discriminazione, scuola e cultura, diritti delle persone LGBTQI+ e storia del movimento di liberazione sessuale. Una storia che proseguirà domani, Sabato 1° Luglio, con il corteo del Pride che partirà alle ore 16 da Piazza Dante. A Napoli, attesi più di 300 mila manifestanti.
Salvatore Piro