Nonostante il Mondo T sia forse uno dei più discussi della comunità LGBT+, sono ancora poche le informazioni corrette che giungono a chi non ne fa parte. Basti pensare agli stereotipi riguardanti le persone transgender, limitate il più delle volte a donne trans, che per anni sono state relegate ai margini di una società che le ha rese vittime di luoghi comuni e vite precarie.
Ma le cose per fortuna cambiano e, da vent’anni a questa parte, si iniziano a percepire piccoli mutamenti – alcuni addirittura radicali.
Vent’anni fa non era possibile parlare di carriere alias. Vent’anni fa non era possibile parlare di autodeterminazione. Vent’anni fa non era possibile scindere una donna transgender da chi, per diletto o professione, decide di esibirsi in veste di drag queen.
Video, programmi tv, social – e prima ancora giornali e forum – hanno permesso al mondo di divulgare informazioni sul Mondo T che prima erano oltremodo inaccessibili alla comunità stessa, costretta ad accontentarsi del passaparola di notizie per poter anche solo comprendere come essere se stessi agli occhi dello Stato.
Innumerevoli sono gli istituti che hanno deciso di introdurre la carriera alias, ossia la possibilità di un profilo alternativo dove il nome anagrafico di una persona trans viene sostituito in favore del nome di elezione. Innumerevoli sono altresì le associazioni, pagine social e influencer che, attualmente, consentono alla comunità T di capire quale sia l’iter da intraprendere per il proprio benessere psicofisico.
La lotta durata vent’anni – e che dura tutt’ora – del Mondo T ha permesso a medici e professionisti di acquisire le conoscenze necessarie per permettere una transizione serena – seppur con ancora diverse limitazioni e malcontenti.
I risultati di ciò, sono visibili nell’aumento esponenziale di ragazze e ragazzi transgender, spesso minorenni, che acquisiscono la consapevolezza del proprio essere in età sempre più giovane – causando nelle vecchie generazioni la percezione di una “moda”, che moda non potrebbe mai essere.
Di questo e altro si parlerà nella terza puntata di Radio Pride, che andrà in onda questa sera in diretta alle 21:30 sul nostro sito web, sul nostro profilo Facebook o sul canale 86 del DTV.
Samuel Matrone