Sharon Santarelli
Manca pochissimo al 18 maggio, giorno in cui andrà in scena secondo Pride dell’Onda Pride e le vie della città di Parma si riempiranno di colori.
Lo scorso anno, circa 2.500 persone avevano preso parte al corteo che aveva abbracciato la città in un’inno all’inclusione, all’amore ed al rispetto.
Quest’anno, per la terza edizione del Pride, l’organizzazione si aspetta un numero ancora maggiore di partecipanti. Il drammatico periodo storico in cui stiamo vivendo sta spingendo ad una forte mobilitazione affinché i diritti civili non vengano messi in discussione; affinché la discriminazione, in tutte le sue forme, venga combattuta e l’amore ed il rispetto reciproco siano i capi saldi una società basata sull’inclusione, sulla sensibilizzazione e sull’accoglienza.
Quest’anno il Pride è patrocinato dal Comune di Parma, dalla Regione Emilia-Romagna, dall’Università di Parma e dall’A.N.P.I. di Parma.
Il corteo arcobaleno partirà alle ore 18:15 da Piazzale Santa Croce ed arriverà circa un’ora ed un quarto dopo al Parco I° Maggio, dove alle 19:30 si esibiranno Dj WalkMen, Immanuel Casto e Queen of Saba.
Come gli scorsi anni, anche quest’anno il Parma Prima ha previsto un programma parallelo per le famiglie, prevedendo un concerto gratuito della Filarmonica Toscani e giochi sul prato per bambini.
ll comitato organizzativo è composto da diverse realtà: Tuttimondi asd-aps (capofila), L’Ottavo Colore, Uaar Parma, Unione degli Universitari di Parma, Sinistra Studentesca Universitaria di Parma, Unità di Strada dell’Ausl di Parma e Casa delle Donne di Parma.
In città come Parma, le attività associazionistiche svolgono un ruolo cruciale nell’inclusione e nella sensibilizzazione, al fine di rendere la città più accogliente, sicura ed attenta alla valorizzazione di ogni singola persona.
Il Pride è, infatti, non solo una giornata di festa ma, soprattutto, una giornata di riflessione. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il referente del Parma Pride, Pier Paolo Zoni, per comprendere più da vicino l’organizzazione del Pride.
Quest’anno il Pride si svolgerà il 18 maggio. Cos’è previsto per l’evento?
Come negli anni passati ci troveremo con varie associazioni che sostengono e condividono gli ideali del Pride. Dalle ore 16.00 saremo nel Parco I° Maggio con i diversi stand, rispettando l’idea di creare spazi il più possibile accoglienti ed inclusivi.
Come si è svolta l’organizzazione del Pride e come avete cercato di coinvolgere la comunità a partecipare?
Abbiamo programmato eventi culturali, di aggregazione ed informativi. Ad esempio il convegno sulla GPA del 4 maggio in cui si sono espresse diverse sensibilità, portate dai diversi relatori, ma in cui anche il pubblico è potuto intervenire con la precisa intenzione di dare spazio al confronto.
Proprio perché da diversi anni il dibattito sulla GPA è alla ribalta, abbiamo organizzato questo convegno con il desiderio di fornire al pubblico tutti gli elementi utili ad una riflessione individuale libera ed autonoma, che permetta il formarsi di posizioni consapevoli e non dettate da reazioni di pancia, o da adesioni superficiali alle opinioni del proprio gruppo di riferimento.
Oltre al corteo ed al concerto serale sono previsti anche degli interventi?
Sono previsti i saluti istituzionali e l’intervento del comitato.
Quali sono le principali sfide che la comunità LGBTQ + affronta nella vostra città?
La sfida più importante è data dalla dimensione della città che per alcuni può creare timore, se non una vera e propria “resistenza” ad esporsi.