Come funzionano le adozioni per coppie dello stesso sesso?
E cosa ne pensa la Chiesa?
Con queste e altre domande si è aperta la seconda puntata di Radio Pride, andata in onda il 27 Febbraio. Il tema delle unioni civili è stato dibattuto sin dal 2013, quando ancora la legge era in una fase embrionale, e da allora sono stati fatti tanti passi avanti… e purtroppo tanti passi indietro.
Nonostante l’introduzione del matrimonio egualitario già nel lontano 2001 nei Paesi Bassi (con relativa possibilità di adozione), in Italia la normativa vigente è purtroppo ancora lontana da un riconoscimento totale delle coppie omosessuali.
La legge 76 del 2016 introduce, per la prima volta in Italia, la possibilità di unire civilmente due persone dello stesso sesso, appianando le divergenze tra le coppie etero e omosessuali. Sembrerebbe una vittoria importante per la comunità LGBTQIA+, vista da occhi “esterni”, ma la stessa comunità vive una scissione, seppur ideologica, dovuta proprio a questa legge: è giusto considerarlo il primo passo verso l’uguaglianza, consapevoli non si tratti di un matrimonio egualitario?
Ospite della puntata, la senatrice Monica Cirinnà, da sempre preziosa alleata per la lotta verso il riconoscimento dei diritti della comunità LGBTQIA+. Ricorda con commozione l’Assemblea del Cassero di Bologna nella lontana primavera 2015, dove ad accoglierla furono le rappresentanti e i rappresentanti di tutte le associazioni d’Italia. In quella circostanza, sostiene Cirinnà, si rivolse a tutte e tutti con poche ma decisive parole: “Vi dico la verità, vi dico dove posso arrivare, vi dico quello che riusciremo ad ottenere e deciderete se sostenere dall’esterno il nostro lavoro”: il resto, come ben sappiamo, è storia.
L’anno successivo, e precisamente il 23 Gennaio del 2016, un milione di persone si è riversato nelle strade per #SvegliatItalia: cento piazze, in Italia e all’estero, hanno espresso con questa mobilitazione la necessità di un riconoscimento per le coppie omosessuali; cento piazze in cui innumerevoli associazioni provenienti da tutta Italia hanno dato il loro sostegno a Monica Cirinnà e all’approvazione della legge.
Nell’attuale panorama politico che la stessa Cirinnà definisce “oscurantista” la paura di fare passi indietro è tanta, soprattutto poiché la legge come spiegheranno anche gli altri ospiti della puntata, non è assolutamente al pari di un matrimonio sebbene si tratti del primo passo verso l’uguaglianza di fatto. “Il movimento torni ad essere avanguardia”, questo l’appello della senatrice non solo alla comunità LGBTQIA+ ma anche a coloro che da sempre hanno lottato per una società sempre più unita nelle differenze.
Nausica Federico