Salvatore Piro
Corsi LGBT nelle scuole, a Roma scoppia la polemica. Sarebbe un’iniziativa “salutare”, addirittura tardiva, dall’ampia copertura costituzionale, invece si trasforma nell’ennesimo pretesto di scontro politico. Succede in Italia, a Roma, nella Capitale. Dove il Campidoglio ha infatti proposto una bozza della Mappa della città educante 2023-2024 con l’offerta formativa per gli istituti scolastici della città. Tra le idee presentate c’è anche quella di introdurre una serie di incontri nelle scuole e nelle sedi di associazioni LGBTQIA+ per “favorire la conoscenza di tematiche afferenti alla comunità” e dunque “prevenire eventuali discriminazioni basate sull’identità di genere”. Sembrerebbe tutto lecito. Giustissimo. Sacrosanto. al contrario, è scoppiata la polemica.
Le associazioni Pro Vita sono insorte. “Sembra un po’ strano che non vi siano associazioni con un punto di vista diverso, di sostegno alla famiglia e alla vita” ha detto la consigliera comunale Francesca Barbato di FdI, “una cosa è educare. Altro è inoculare nei bambini, anche piccoli, la convinzione che la sessualità e l’affettività siano qualcosa di fluido, da cambiare o modificare all’occorrenza”. A tutto ciò si sono aggiunte le critiche dei conservatori per non aver previsto la necessità di autorizzazione da parte dei genitori. Il comune di Roma, al momento, non retrocede: “Andremo avanti in questa direzione” ha dichiarato Marilena Grassadonia, già coordinatrice dell’Ufficio Diritti LGBT+ di Roma Capitale.
Quella che stiamo avanzando è qualcosa di più di un progetto: è un’ambizione e al contempo un’idea di Roma come città educante che combatte le diseguaglianze a partire dalla conoscenza”. Così, già nel 2022, dichiarò Claudia Pratelli, assessora alla Scuola, Formazione e Lavoro di Roma Capitale. “Roma è una città straordinariamente ricca di opportunità culturali – l’opinione di Miguel Gotor, assessore alla Cultura – la scuola non è soltanto il luogo dell’apprendimento ma è anche la porta di accesso dei ragazzi alla società, una palestra di cittadinanza, ed è proprio a partire dalla scuola che dobbiamo educare le nuove generazioni alla bellezza e alla cura del nostro vasto patrimonio culturale, sia materiale sia immateriale.”
Nello specifico, il progetto educante si chiama “Ti presento Andrea – Viaggio nella comunità Lgbtqia+”. Presentato dal dipartimento Pari opportunità, la proposta sarebbe rivolta ai ragazzi di Scuola secondaria di I grado – scuola secondaria di II grado e IeFP – famiglie di alunni/e partecipanti. Si tratterebbe di una serie di incontri da tenere anche nelle sedi di associazioni LGBTQIA+: Famiglie Arcobaleno, Genderlens, Rete Genitori Rainbow, Gaynet Roma, Plus Roma, Circolo di cultura omosessuale “Mario Mieli” e Gay Center, oltre a Croce rossa e Aics. Tre ore per una o due lezioni/laboratori al mese, con massimo 10 classi per volta.