Sono oltre 300 e arrivano da tutta Italia i sindaci e gli amministratori locali, arrivati a Torino, oggi,
per partecipare all’iniziativa “Le città dei diritti”, per il riconoscimento dei figli delle coppie
omogenitoriali.
L’iniziativa era stata promossa dal sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, in risposta alla circolare del Viminale che bloccava la possibilità per i Comuni di proseguire con la trascrizione, all’Anagrafe, dei bimbi figli di coppie omogenitoriali. All’iniziativa, aperta da Lo Russo e organizzata insieme con La Stampa, l’ex sindaca torinese Chiara Appendino, tra le prime in Italia a trascrivere l’atto di nascita di un bimbo con due mamme, una delle quali è Chiara Foglietta, oggi in Giunta con Lo Russo con la delega alla Transizione ecologica e digitale, innovazione, mobilità e trasporti.
In sala, al teatro Regio, anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, mentre è atteso in collegamento l’intervento del primo cittadino di Milano, Beppe Sala, città nella quale le associazioni per i diritti civili, hanno organizzato una manifestazione in piazza della Scala, davanti al Comune, alla quale prese parte anche la segretaria democratica Elly Schlein.
L’obiettivo di questa provocazione è, infatti, quello di indurre il Parlamento a una decisa inversione di tendenza, per il rispetto dei diritti civili delle coppie omogenitoriali, come già riconosciuto da diversi Paesi europei. Il momento più rappresentativo della giornata, sarà il suggello al “Patto per i diritti”, documento laico e trasversale, che vuole partire da Torino per coinvolgere tutte le città d’Italia, è stato la foto finale dei sindaci in fascia tricolore. Uno scatto a cui si è arrivato dopo una mattinata di discussioni e mobilitazione, per chiedere una norma per il riconoscimento anagrafico dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali, e l’introduzione del matrimonio egualitario con il conseguente accesso alle adozioni, così come previsto per le coppie eterosessuali.
“Come sindaci ci siamo trovati a non avere una risposta per le famiglie omogenitoriali che chiedono gli stessi diritti che sono riconosciuti in tutta Europa. I figli delle coppie omogenitoriali non hanno gli stessi diritti di altri bambini e questo è profondamente iniquo”. Queste le parole del sindaco di Torino Stefano Lo Russo, dal palco del Teatro Carignano. “È una battaglia laica e trasversale, non di un partito o di una parte politica – ha spiegato Lo Russo – e’ una battaglia del Paese e delle istituzioni. Chiediamo al Parlamento di colmare un vuoto legislativo. La famiglia è un valore che va rafforzato, occorrano politiche incentivanti, soprattutto in un momento in cui la società è fragile, tende a disgregarsi. La famiglia è indipendente dall’orientamento di genere, dall’orientamento sessuale. Speriamo che da Torino parta un movimento che porti la nostra richiesta in Parlamento – ha detto il sindaco di Torino – non facciamoci provocare, c’è un tentativo di annacquare la questione”. “I sindaci hanno sempre avuto coraggio e continueranno ad averne, ma il Parlamento si deve assumere le sue responsabilità”. Ha aggiunto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, intervenuto all’iniziativa. “Non si possono decidere i diritti dei bambini nei tribunali – ha affermato – Né vogliamo portare i bambini nei tribunali, vogliamo tutelarli con la legge. Il matrimonio egualitario può essere la soluzione”. Tanti gli interventi dei primi cittadini che hanno portato la loro testimonianza. Un gesto concreto dopo la sollecitazione del giurista Gustavo Zagrebelsky alla disobbedienza civile.
Il Direttore
Vincenzo Sbrizzi
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