Salvatore Piro
«Ciò che rende famiglia è l’amore». Così il sindaco di Verona, l’ex calciatore della Roma, Damiano Tommasi, continua a mostrarsi un vero e proprio sindaco “rainbow”, vicino alle istanze delle persone LGBTQ+ ed esprimendo sempre più vicinanza e sostegno alle cosiddette famiglie arcobaleno. L’ultima testimonianza, Tommasi l’ha concessa lo scorso 11 maggio, partecipando proprio alla giornata delle famiglie arcobaleno.
L’evento si è svolto presso il circolo Primo Maggio di Montorio. A presenziare, oltre al sindaco della città scaligera, due assessori della sua squadra di governo: Jacopo Buffolo (Politiche giovanili e di partecipazione, Pari opportunità) ed Elisa La Paglia (Politiche educative e scolastiche, Biblioteche, Edilizia scolastica, Salute e servizi di prossimità).
Il sindaco Tommasi ha già dichiarato che parteciperà al prossimo Verona Pride di domenica 16 giugno e che valuterà la registrazione all’anagrafe dei figli di coppie omogenitoriali. «E’ prioritario – ha detto – tutelare i diritti dei bambini e delle bambine».
La presa di posizione di Tommasi ha immediatamente provocato la scontata quanto durissima reazione, tra gli altri, di Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus: «Il sindaco Tommasi dando la disponibilità a trascrivere i “figli di coppie dello stesso sesso” apre la strada all’utero in affitto, ovvero alla mercificazione del corpo delle donne e dei bambini, considerati come prodotti da acquistare come in un supermercato. Le trascrizioni sono un ricatto politico, sono un “condono” sulla pelle dei bambini».